Boom case vacanza: 12mila posti letto

Il fenomeno degli affitti brevi esplode, la provincia di Como terza in Lombardia: censite 1.749 strutture. Nel 2015 erano appena 155. Più della metà si trova nel capoluogo, ma resta il problema dell’enorme “sommerso”

Affitti brevi per i turisti, in tre anni 9mila posti letto in più nella provincia di Como, ma il “sommerso” - i cosiddetti alloggi fantasma - è molto più imponente. La Regione, attraverso Polis-Lombardia e l’Istat, ha stimato nel nostro territorio provinciale 11.830 posti letto offerti dalle realtà che in genere vengono chiamate case vacanza. Sono 1.749 strutture contate nel 2018, rispetto alle 155 censite nel 2015 quando i letti erano solo 2.752. La crescita è impressionante.

Secondo le statistiche regionali la durata media del soggiorno dei vacanzieri nel Comasco è pari a 3,32 giorni. L’andamento non è uguale in tutta la Lombardia: Brescia per esempio, sempre stando ai dati regionali, conta 3.280 case vacanze, Milano 2.337, poi sul terzo gradino del podio c’è Como. Gli affitti brevi sono meno diffusi a Sondrio, 1.167 strutture, a Bergamo 1.160 case vacanza, a Lecco 505. Il censimento in altre province è molto magro, a Varese 189, a Cremona 147, a Lodi 26.

In tutto sono 11mila case vacanze note alla Regione. Secondo Federalberghi però questa mappa è parecchio incompleta, anzi è solo la punta dell’iceberg. Basta infatti navigare su Airbnb per scoprire, sottolineano gli albergatori, più di 40mila annunci per affitti in Lombardia. Mancano dunque all’appello quasi 30mila alloggi per vacanzieri. Solo una parte minoritaria viene dichiarata agli enti locali.

Dalla fine dell’anno scorso in Lombardia per i proprietari c’è l’obbligo di esporre un codice identificativo sugli annunci, codice che di fatto è ancora una rarità. I grandi portali internazionali che hanno fatto esplodere il turismo in giro per il mondo non sono troppo interessati a normare il settore in maniera tanto puntuale e locale. E nemmeno le catene commerciali che rilevano case e palazzi per trasformarli in alloggi avendo un vantaggio fiscale netto rispetto al classico hotel.

Una precisazione va fatta: questi non sono i tradizionali bed and breakfast nati negli anni Novanta, a gestione familiare. Si tratta anche di interi edifici adibiti al turismo per dodici mesi all’anno. La nostra città, dalle mura al lungo lago, è stata in buona parte già colonizzata.

Il Comune capoluogo oggi conta 818 case vacanza, fino a pochi anni fa erano solo qualche decina. «Per quanto riguarda il numero delle strutture non alberghiere – ha fatto sapere a settembre Palazzo Cernezzi con una nota ufficiale - al 31 luglio 2016 ne risultavano in totale 202 (124 case vacanza, 76 bed & breakfast, un foresteria lombarda e un ostello), alla stessa data del 2017 erano 404 (315 case vacanza, 79 bed & breakfast, 8 foresterie lombarde, 2 ostelli), nel 2018 esattamente 599 (492 case vacanza, 80 bed & breakfast, 25 foresterie lombarde, 2 ostelli). Infine, dall’inizio di quest’anno risultano 219 avvii di case vacanza, 3 di bed & breakfast e 6 di foresterie lombarde».

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