Botte e violenza sulla moglie
Condannato a 8 anni di carcere

L’uomo era stato denunciato nel 2019. E l’indagine dei carabinieri aveva portato alla luce una serie di episodi: lesioni personali aggravate, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale pluriaggravata.

Como

Lei ha vissuto quattro anni d’inferno. Lui dovrà trascorrere il doppio in carcere. Il Tribunale di Como ha condannato a otto anni di reclusione un marito, accusato di aver trasformato la vita della moglie in un vero e proprio incubo.

L’uomo era stato denunciato nel 2019. E l’indagine dei carabinieri aveva portato alla luce una serie di episodi. costati una lunga sequenza di accuse formalizzate dalla Procura: lesioni personali aggravate, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale pluriaggravata.

Le accuse

Tutto inizia, come detto, quattro anni prima. Quando, nel culmine dell’ennesima lite, l’uomo - origini marocchine 45 anni - avrebbe aggredito la moglie con violenza, gettandola contro un’auto in sosta e colpendola con una testata al volto. Il tutto mentre la donna aveva in braccio il figlio, nato da pochi mesi. Già all’epoca la donna aveva cercato di chiedere aiuto e aveva così presentato denuncia, ma il marito l’avrebbe costretta e ritirarla, minacciandola di portarle via il figlio. Gli anni successivi la situazione precipita. In più occasioni, denuncerà successivamente la donna, lui l’avrebbe costretta a subire prestazioni sessuali anche umilianti. A peggiore ulteriormente le cose ci sono poi messi il gioco d’azzardo e l’abuso di alcol.

Nell’estate 2018 tornano le botte. La donna si rifiuta di dagli altri soldi, per impedire che lui li spendesse alla slot machine, e per tutta risposta il marito l’avrebbe aggredita - alla presenza dei bambini piccoli - spingendola con violenza contro un muro. Quindi, nonostante la ferita al collo causata da un chiodo che sporgeva dal muro contro cui l’aveva scagliata, l’avrebbe chiusa in casa portando via il cellulare, per non farle chiamare i soccorsi.

La denuncia

Nell’aprile 2019 l’episodio decisivo, che ha portato alla denuncia: arrabbiato per la decisione della moglie di andarsene di casa, l’avrebbe aggredita - anche in questo caso incurante della presenza dei figli - e dopo averla minacciata l’avrebbe presa per i capelli e trascinata fino al termosifone dove le avrebbe picchiato la testa contro il muro.

Finita in ospedale, la donna aveva rimediato una prognosi di nove giorni.

Ora la vicenda è approdata in aula, dove i giudici hanno riconosciuto l’imputato colpevole e lo hanno condannato a otto anni di carcere. P.Mor.

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