Ca’ d’Industria in positivo
Dopo dieci anni di crisi
i conti tornano in ordine

Le prime difficoltà si verificarono a partire dal 2008

Le prime difficoltà arrivarono in piena crisi, nel 2008. Poi venne la stagione dell’esternalizzazione del servizio mensa, delle proteste, delle inchieste giudiziarie, dei conti in profondo rosso, delle clausole capestro nei contratti con la società a cui era stato affidato l’appalto per la consegna dei pasti, il cambio di cda, i ricorsi in Tribunale e l’annullamento dell’accordo.

Ora quel periodo tormentato per la Ca’ d’Industria, la casa di riposo dei comaschi, un’istituzione della città, sembra finalmente alle spalle. Così come sono ormai storia anche le tensioni con i lavoratori e con i sindacati.

A sancire l’uscita dalla tormenta un comunicato congiunto firmato sia dai vertici della Fondazione Ca’ d’Industria sia dalle rappresentanze sindacali unitarie e dai sindacati, Cgil, Cisl e Uil.

In sé la notizia non sarebbe particolarmente clamorosa: la Fondazione e le organizzazioni dei lavoratori hanno siglato un accordo per l’erogazione di un premio di produttività ai lavoratori e per il riconoscimento di una progressione economica per una cinquantina di operatori in forza nelle strutture della Ca’ d’Industria.

A rendere interessante la notizia è la storia recente della Fondazione di via Brambilla. Nel 2008 la crisi economica tocca anche la Fondazione che inizia a rivedere la propria struttura interna e i costi. L’allora consiglio di amministrazione, forte anche di un’ispezione dei carabinieri dei Nas nelle cucine, decide che una possibile fonte di risparmio potrebbe essere l’esternalizzazione del servizio mensa. Siamo nei primi mesi del 2010, sul tema si combatte una battaglia anche politica - e non solo sindacale - durissima, sfociata in una stagione di clamorose inchieste giudiziarie.

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