Caldo, oggi il giorno peggiore con 37 gradi. E il lago scende ancora: siamo a meno 40

Meteo Orario a rischio tra le 16 e le 17. Per qualche pioggia bisogna aspettare almeno martedì - Non basta l’acqua che arriva dagli invasi. Allarme ozono: in Ticino hanno già preso contromisure

Meteo Svizzera - che da giorni dà conto di notti tropicali, con la colonnina ben sopra i 20 gradi - ieri pomeriggio ha fatto sapere che «i primi possibili rovesci si avranno non prima di martedì». Fino ad allora bisognerà convivere con “Apocalisse 4800”, l’anticiclone africano il cui dato numerico sta ad indicare la quota raggiunta negli ultimi giorni dallo zero termico. Oggi quanto a temperature massime sarà la giornata peggiore del fine settimana, con la colonnina che potrebbe toccare tra le 16 e le 17 i 37 gradi, sfatando ancora una volta il mito del mezzogiorno “di fuoco”.

Ci attende un fine settimana ancora caldissimo

Ieri, due delle sette centraline installate nel capoluogo - tutte fanno capo al Centro Meteo Lombardo - hanno toccato il valore record di 36 gradi e mezzo, nel dettaglio alle 16.08 a Camerlata ed alle 17,21 all’Aero Club, con la centralina di Camerlata che, quanto a temperatura minima, ha superato i 25 gradi alle 6.32.

Ci attende dunque un fine settimana all’insegna del gran caldo, con qualche nuvola prevista solo domani in giornata. E con queste temperature con cui è davvero difficile convivere è tornato anche l’allarme smog, con Arpa Lombardia che già alle porte dello scorso fine settimana segnalava «un incremento delle concentrazioni di ozono in gran parte del territorio regionale», includendo la stazione di Cantù tra le due lombarde in cui la soglia dei 180 microgrammi per metro cubo è stata superata per due giorni consecutivi. A proposito di smog, ieri in tarda mattinata dal Canton Ticino è rimbalzata la notizia che a Chiasso e Mendrisio - realtà a noi speculari - è scattato l’allarme rosso per i livelli d’ozono nell’aria. In entrambe le cittadine di confine, è stata superata mercoledì sera la soglia dei 240 microgrammi per metro cubo. E così le autorità ticinesi hanno fatto sapere che a breve verranno introdotte misure urgenti, a cominciare dagli 80 all’ora in autostrada (notizia di grande interesse per i tanti frontalieri che ogni giorno percorrono l’A2) e dal divieto di sorpasso sempre in autostrada. Dal Governo di Bellinzona è arrivato anche l’invito a «rinunciare all’uso dell’automobile o, in alternativa, a condividere il veicolo». La situazione resta sotto strettissima osservazione.

La situazione resta sotto stretta osservazione

Al di qua del confine, invece, è il lago a continuare ad essere il sorvegliato speciale di questo periodo segnato dalla prolungata siccità. Nel tardo pomeriggio, il livello del Lario si attestava a meno 39,2 centimetri sotto lo zero idrometrico contro i meno 38,6 centimetri di ieri mattina.

A preoccupare - nonostante il rilascio di acqua dagli invasi alpini (che da 193,9 milioni di metri cubi sono passati domenica scorsa a 186,1 milioni di metri cubi - è soprattutto l’afflusso, ridotto nuovamente a numeri da prefisso telefonico. Senza pioggia, nel Lario entravano ieri pomeriggio 69 metri cubi d’acqua al secondo e ne uscivano 107,2 metri cubi. È chiaro che Regione Lombardia dovrà nuovamente intervenire sugli invasi alpini, ricordando che l’assessore Massimo Sertori aveva parlato di un rilascio pari a 6 milioni di metri cubi al giorno fino al 25 luglio. Opportuna dunque una nuova verifica operativa del provvedimento.

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