Case di riposo e ospedali privati
I vaccini sono in arrivo

Polemiche per la partenza a rilento della consegna delle dosi da parte della Regione: Lombardia tra le ultime in Italia

Como

Da giovedì i vaccini anti Covid arrivano in quattro Rsa comasche e da lunedì prossimo negli ospedali privati accreditati. Si cerca di accelerare con la consegna delle dosi, dopo le polemiche contro la Regione Lombardia, che stando all’ultimo report ufficiale è - con appena il 5% di vaccini consegnati - tra le ultime in Italia.

Nella giornata di ieri l’Asst Lariana ha vaccinato 204 dipendenti dopo averne vaccinati 222 domenica. Oltre all’ambulatorio vaccinale del Sant’Anna è partito anche un nuovo punto in Napoleona. «Da giovedì verrà effettuato il primo test di consegna nelle Rsa del territorio di competenza di Asst Lariana - fa sapere in una nota l’ex azienda ospedaliera - ne verranno coinvolte quattro».

I tempi

È sempre l’Asst Lariana a spiegare che, ricevuti dalle strutture private gli elenchi con i fabbisogni e fatti i dovuti corsi di formazione sulla diluizione delle dosi, le fiale verranno affidate agli ospedali accreditati da lunedì 11 gennaio.

«Questa è la data che ci è stata indicata dai vari rappresentanti - dice il direttore generale dell’Asst Fabio Banfi - ma noi, nel caso, siamo pronti anche a consegnare dal 7 gennaio». Il direttore generale dell’ex azienda ospedaliera teme un ritorno dei contagi e vuole accelerare, organizzando delle giornate vaccinali anche negli ospedali della rete presenti in provincia e con gli ambulatori di San Fermo aperti nei festivi per vaccinare fino a 600 operatori al giorno.

Ci sono però i primi ritardi nella consegna dei vaccini anti Covid. I vertici regionali avevano annunciato da ieri l’avvio della campagna vaccinale sui sanitari e sulle Rsa in maniera massiccia, tra le 10mila e le 20mila dosi da somministrare al giorno. Ma ieri le nuove forniture non sono arrivate negli ospedali lombardi, nemmeno al Sant’Anna. La Regione spiega che l’azienda produttrice Pfizer ha garantito che le fiale saranno in distribuzione in Italia da oggi, martedì. Resta la scarsa percentuale, circa il 5%, di vaccini inoculati in Lombardia a fronte di oltre 80mila vaccini ricevuti. Poco rispetto ad altri territori italiani.

Le critiche alla Regione

Un risultato che è valso alla Regione molti attacchi politici, dal Pd al M5S. Le prossime consegne delle fiale saranno scaglionate nelle successive settimane di gennaio.

«Vediamo, siamo solo all’inizio – commenta Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como – i ritardi nelle consegne dei vaccini a livello nazionale e internazionale non sono responsabilità che ricadono oggettivamente sul nostro territorio. Quanto alla partenza lenta nelle vaccinazioni dei sanitari in Lombardia l’assessore al welfare regionale Giulio Gallera ci ha dato garanzie per dei ritmi presto più elevati. Siamo anche in un momento di uscita dalle feste con una carenza ancora marcata di personale sanitario. La svolta vera, si spera, arriverà a breve con l’autorizzazione al vaccino Moderna».

Il vaccino Pfizer necessita di temperature rigide e di una preparazione complessa, fattibile solo negli ospedali. Il vaccino Moderna, benché resti di pertinenza statunitense, potrebbe invece più agevolmente essere somministrato anche dai medici. «Noi saremmo pronti» dice ancora Spata.
S.Bac.

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