Chiudono gli hub vaccinali
Ma la campagna non si ferma

Prevista una struttura per provincia nella quale proseguirà l’attività di somministrazione - Resta ancora da immunizzare ancora il 21% dei comaschi

Dal 12 settembre stop alle prime dosi nei grandi hub e, dal 30 dello stesso mese, si interrompe anche la somministrazione dei richiami.

Ma attenzione, non significa che si chiude definitivamente la campagna vaccinale: l’attività di immunizzazione prosegue, solo che sarà trasferita in altre strutture.

Attualmente, sono ancora 111 mila i comaschi, sopra i 12 anni, non ancora immunizzati. In altri termini, il 21% dei cittadini risulta ancora scoperto.

Dal 13 settembre il portale regionale, messo a disposizione da Poste italiane, va in pensione per quanto riguarda la prenotazione delle prime dosi, salvo situazioni eccezionali. E nei grandi hub come Lariofiere verranno esauriti solo i richiami, tra fine settembre e inizio ottobre. Le vaccinazioni poi proseguiranno in un centro ospedaliero per ogni provincia, oppure nelle farmacie. «Entro il 12 settembre ci sono vaccini e appuntamenti garantiti per tutti i cittadini che ancora non hanno aderito – spiega Marco Magrini, dirigente dell’Ats Insubria membro dell’unità di crisi regionale – oggi i centri vaccinali offrono uno spazio entro 24 ore, massimo 48. Vogliamo dare un segnale forte: vacciniamo tutti prima dell’avvio dell’anno scolastico». Il dirigente ricorda poi che «per gli over 60 e gli insegnanti abbiamo dato disponibilità in auto presentazione. Per i giovani studenti abbiamo potenziato le agende, e bisogna dire che stanno rispondendo molto bene. Manca purtroppo una fascia ancora consistente tra i 30 e i 50 anni e un residuo zoccolo duro di no vax».

I grandi hub sono diventati anti economici, prima macinavano 5mila vaccinazioni al giorno, adesso poche centinaia. In provincia di Como si è passati da oltre 8mila vaccinazioni al giorno a poco più di mille. Ma dopo il 12 settembre cosa succede? «Ats e Asst organizzeranno un centro vaccinale per provincia – dice Magrini – non nei luoghi produttivi o nei poli espositivi, non nelle fiere, che devono tornare al lavoro salvo concludere entro settembre le seconde dosi». Quindi non a Lariofiere, ma più probabilmente nella cittadella sanitaria di via Napoleona dove, da domani, riapre il centro vaccinale a lato del monoblocco. Inoltre, da agosto è partita la sperimentazione per effettuare le vaccinazioni in farmacia.

Da ottobre, la struttura commissariale è inoltre orientata a far partire le terze dosi per i soggetti fragili, con difese immunitarie più deboli.

Sono diverse migliaia di cittadini a Como e provincia che potrebbero dunque rivolgersi nuovamente agli ospedali, o all’assistenza domiciliare. Quindi il messaggio che la Regioe intende lanciare è chiudere la campagna vaccinale entro la fine dell’estate. Oggi a Como le vaccinazioni sono a buon punto, il 79% dei cittadini sopra ai 12 anni ha ricevuto una dose e il 66% anche la seconda. Ora serve l’ultima e decisa accelerazione. Con il passare delle settimane le nuove adesioni hanno rallentato, pur spinte dall’obbligo del Green pass per eventi, ristoranti, luoghi della cultura e per tornare in cattedra.

Serve comunque da un lato convincere gli anziani restii e dubbiosi per metterli al sicuro dal contagio. Ma occorre anche vaccinare la popolazione più giovane per garantire il diritto allo studio e la ripresa in presenza delle lezioni.

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