Città creativa Unesco, la lezione
«Fare squadra è possibile»

Al Sociale la presentazione della qualifica ottenuta per il tessile - Manoukian: «Sia di stimolo per un territorio dalle potenzialità enormi»

Como

«Un punto di partenza e non uno di arrivo», ma anche la dimostrazione che ad una Como unita «nulla è precluso». Perché, come ha scandito a chiare lettere il presidente di Confindustria Como Aram Manoukian , «questo territorio ha delle potenzialità enormi».

Si è svolta ieri sera al Teatro Sociale la presentazione di “Como Città Creativa Unesco”, designazione che inserisce il nostro territorio tra le “Città creative” per l’artigianato e l’arte popolare grazie ad un’area storicamente votata alla tradizione tessile. Gli onori di casa sono stati fatti dal sindaco, Mario Landriscina , che ha aperto salutando i presenti e invitandoli idealmente ad indossare la fascia con lui: «Celebriamo qualcosa di straordinario – ha detto – Abbiamo vinto lo scetticismo che c’era dopo il primo tentativo. Questa sera festeggiamo con gioia ma da ora in avanti la responsabilità ci dovrà unire».

La parola è passata all’assessore regionale alla Cultura Bruno Galli che ha lodato il patrimonio culturale della Lombardia «che è il più consistente d’Italia». Marco Galimberti , presidente della Camera di Commercio ha ricordato come questa possa essere «non una medaglietta da appuntarsi al petto ma una occasione d’oro da non perdere».

La parola è stata data poi al giornalista Aldo Grasso che ha omaggiato Alessandro Volta (presentandosi sul palco con una pila e una patata, «che fu Volta a importare dalla Francia») parlando di cultura e creatività: «Guardando ai giorni nostri, i vaccini sono stati un capolavoro di creatività» ha detto, elogiando sì la cultura ma anche la creatività intesa come una «crescita continua». Stefano Vitali , presidente del Comitato Como e Seta, dopo aver ricordato che il Setificio è la più antica scuola europea di formazione tessile, ha sottolineato anche come la nostra città sia un «capofila di un immenso patrimonio di esperienze».

La parola è passata a Roberto Galli di Confartigianato Como («Noi artigiani siamo arte e cultura») e a Sandro Tessuto per gli Amici di Como che ha rivendicato il ruolo del Lario, la «più grande e più bella filiera tessile del mondo».

Manoukian ha infine ricordato «i due grandi focus degli imprenditori che sono il tangibile, ovvero il loro prodotto, e quello che non è tangibile, il cuore e la passione. Cosa auspico dopo questo riconoscimento? Che sia uno stimolo e una opportunità di crescita. Questo territorio ha potenzialità gigantesche che devono essere tirate fuori». E gli studenti del Setificio, con un momento dal forte contenuto simbolico, hanno infine fatto annodare al sindaco tanti pezzi di cimossa come segno di unità.

La rete della Città creative dell’Unesco è stata creata nel 2004 ed è divisa in diversi settori culturali come musica, letteratura, artigianato e arte popolare (in cui è stata inserita Como grazie al tessile), design, media arts, gastronomia e cinema. Sono 295 le città nel mondo che fanno parte di questo gruppo e che collaborano per quello che è l’obiettivo, «fare della creatività e dell’industria culturale il centro dei piani di sviluppo locali».

Sono 13 le Città creative Unesco in Italia: Bologna e Pesaro per la musica, Fabriano, Carrara, Biella e Como per l’artigianato e l’arte popolare, Torino per il design, Roma per il cinema, Parma, Alba e Bergamo per la gastronomia, Milano per la letteratura, Modena per il settore media arts.

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