Como, allarme pidocchi a scuola. Il pediatria: «Uova molto resistenti»

Già registrati i primi casi in più istituti comaschi

I pidocchi sono tornati anche loro a scuola e per la gioia di mamme ed insegnanti fanno già compagnia ai bambini. La loro presenza è stata accertata a Brunate, a Civiglio, in alcune scuole dell’istituto Como Centro e dell’istituto Como Lago. A ben vedere, in realtà, i pidocchi non se sono mai andati perché sono indissolubilmente legati all’uomo.

Come scrive, infatti, sul portale di paleopatologia (www.paleopatologia.it), il professor Gino Fornaciari, docente di anatomia patologica e di Storia della medicina all’Università di Pisa, «il più antico uovo di pidocchio del capo (Pediculus capitis) è stato trovato su un capello in un sito archeologico del nordest del Brasile e risale a 10 mila anni fa, mentre il più antico ritrovamento nel Vecchio Mondo proviene dalla grotta di Nahal Hemar nei pressi del mar Morto in Israele, datata a 9000 anni».

I vari prodotti utilizzati nel tempo non sono serviti ad eliminarli e oggi i pidocchi sembrano più resistenti che mai. Che fare allora? «Le infestazioni dei pidocchi - spiegano alla direzione sanitaria di Ats Insubria - sono più frequenti nelle collettività, dove i bambini hanno contatti diretti e prolungati tra loro e dove avvengono scambi di oggetti personali». No quindi al baratto di pettini, nastri, fermagli, cappelli e no ai mucchi di vestiti nelle palestre e in classe.

«I pidocchi suscitano ribrezzo ma è bene ricordare che si tratta di una forma di parassitosi che non compromette la salute. Sono fastidiosi, è vero ma tutto qui». Roberta Marzorati, medico, pediatra di base dal 1983, non riscontra, a suo giudizio, né un aumento né una riduzione di casi di pediculosi e i pidocchi, come nel passato, dimostrano resistenza ai prodotti in commercio. «È difficile trovare farmaci non tossici che ammazzino anche le uova - spiega -. Una volta, quarant’anni fa, ci mettevano il Dtt e con un prodotto del genere morivano forse anche le lendini. Sicuramente bisogna essere attenti, controllare bene la testa dei bambini, dietro il capo e vicino alle orecchie, in particolare, e poi eseguire correttamente il trattamento prescritto. Il pettinino va usato perché visto che le uova restano attaccate ai capelli e non è detto che i prodotti le facciano morire, è sufficiente che se ne schiuda di nuovo anche una sola perché si ricominci ad avere i pidocchi».

Poco amato ma sempre il rimedio più efficace, è il taglio dei capelli. «Con i capelli corti vedi subito se ci sono uova e le sfili facilmente - sottolinea Marzorati -. Capisco che per le bambine magari non sia il massimo, ma allora capelli legati e raccolti».

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