«Como è con Aleppo»
Musica e candele
in piazza per la pace

La manifestazione davanti al Sociale con alcune centinaia di comaschi e numerosi artisti. Presenti il sindaco ed esponenti della comunità islamica

Como per Aleppo. Centinaia di persone in piazza Verdi, candela in mano, hanno ascoltato in silenzio e al buio musica e parole, testimoniando la propria vicinanza agli abitanti della città siriana.

Intorno alle 18.30, le luci si sono spente e il coro delle voci bianche del teatro Sociale, guidate da Lidia Baterrecchia, ha eseguito “Astro del ciel”, concludendo con i toccanti versi “Luce dona alle menti, pace infondi nei cuor”. È rimasta accesa solo una scritta, proiettata sulla facciata del teatro, capace di riassumere il senso di tutto: “Noi siamo con Aleppo, noi siamo per la pace”.

Un momento di condivisione, cui hanno aderito gratuitamente numerosi artisti e musicisti. Si sono esibiti sul piccolo palco posizionato di fronte al teatro, oltre al coro, l’orchestra Musica Spicca - Baule Dei Suoni, Elisa Collopeku (flauto – conservatorio di Como), i cantanti Arina Alexeeva, Selena Bellomi, Angelo Fiore, Veronica Ghisoni, Giacomo Leone, Matteo Mollica, Afra Morganti, Mattia Muzio, Mattia Rossi, Filippo Rotondo, Sara Tisba, Shi Zong al piano Giorgio Martano e diretti da Alessandro Palumbo, il mezzosoprano Alessandra Palomba, l’attore Roberto Catalano, Alessio Brunialti, il soprano Tiziana Fumagalli, gli attori Stefano Annoni, Davide Marranchelli e Stefano De Luca, i ragazzi del liceo musicale “Teresa Ciceri” e i Sulutumana. Si sono sentiti e applauditi “Hallelujah” di Leonard Cohen, “Blowin’ in the wind” di Bob Dylan, “Henna” di Lucio Dalla e tanti altre canzoni e brani teatrali e non, per concludere con “Liberi tutti” dei Sulutumana. In piazza anche il sindaco Mario Lucini, la parlamentare Chiara Braga. E alcuni esponenti della comunità musulmana, tra loro l’ex portavoce El Sisi. L’iniziativa è nata dalla volontà di rimanere coscienti di fronte a quello che sta accadendo in queste drammatiche giornate in Siria. Dopo 5 anni, da un paese distrutto, cercano di mettersi in salvo civili, tra i quali moltissime donne e minori. È possibile, per chi volesse, firmare la petizione online per promuovere la protezione dei civili nel processo di evacuazione della città tramite la creazione di corridoi umanitari. E proprio ieri, il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini lanciava l’allarme: 4 mila bambini, molti orfani e senza famiglia, sono intrappolati nella zona est della città (quel che resta) e rischiano di morire. L’evacuazione intanto continua, e si parla di minori e civili morti sui bus a causa del sovraffollamento. Intanto, sono terminati medicine, acqua e riscaldamento, con case e ospedali ridotti in macerie. L’augurio di Iacomini è che «oggi (ieri ndr), in occasione dell’“#Aleppoday”, il mondo non mondo non si volti dall’altra parte e che dall’Italia parta un grande segnale di solidarietà».

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