Como: grandi opere no
Le piccole nemmeno

Landriscina aveva promesso, in campagna elettorale, più attenzione al decoro e alle manutenzioni. Finora nessuna svolta. Reportage fotografico di Ada Mantovani in zona San Rocco: «Abbandono e incuria»

Sistemi da una parte, si apre una falla dall’altra. Tenere “in ordine” la città non è impresa semplice e non basterebbero tutte le pagine del giornale di oggi per elencare le lacune alla voce manutenzione. Detto che nessuno pretende la perfezione, è doveroso raccogliere l’allarme lanciato da tanti comaschi e - proprio poche ore fa - dalla consigliera Ada Mantovani. Denuncia, quest’ultima, corredata da decine di foto. Perché in termini di decoro, pulizia e manutenzione dei marciapiedi la svolta promessa fin dalla campagna elettorale della primavera 2017 non si è vista.

Questo è il punto. L’allora candidato sindaco Mario Landriscina non aveva promesso mari e monti, ma su un punto aveva insistito a lungo: la cura delle “piccole cose”. Trascorsi due anni e mezzo, non si può dire che l’obiettivo sia stato raggiunto. Anzi, si notano preoccupanti passi indietro, anche nelle zone più centrali.

Mantovani si è soffermata sulla porzione di città compresa tra via Grandi, viale Innocenzo e viale Varese, immortalando situazioni che ha definito «raccapriccianti» (ma lo scenario non è molto diverso in altre aree della convalle e in alcuni quartieri periferici).

Qualche esempio: le recinzioni dell’area ex Ticosa abbattute da mesi e mai sistemate, il guardrail semi distrutto in via Grandi, il marciapiede lungo la stessa via Grandi e in viale Innocenzo (letteralmente a pezzi, al pari dei cordoli che cingono i tronchi delle piante, per non parlare dei rifiuti abbandonati e della sporcizia a bordo strada), lo spiazzo dietro al Politeama preda dell’incuria così come l’aiuola in piazza Cacciatori delle Alpi, per non parlare delle buche.

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