Como, il piano per l’area Ticosa
Uffici comunali e hub della cultura

Ci saranno anche attività commerciali, ma niente residenze

L’idea dell’amministrazione comunale per la nuova Ticosa ha preso forma all’assemblea annuale dell’Ance, durante la quale il sindaco Mario Landriscina, l’assessore all’Urbanistica Marco Butti e il dirigente Giuseppe Ruffo hanno svelato le prime immagini della riqualificazione dell’area dismessa dal 1982.

Il punto di partenza è portare in Ticosa tutti gli uffici comunali, oggi dislocati in dieci sedi diverse (inclusi gli archivi, i servizi sociali, il commercio, i magazzini) per alcune delle quali l’amministrazione paga canoni d’affitto. Nei nuovi edifici (di altezza variabile, in modo da non oscurare il cannocchiale su Sant’Abbondio e da avere un impatto compatibile con il contesto) oltre al Comune potrebbero trovare spazio altri enti pubblici o servizi pubblici (ad esempio le sedi di alcune associazioni di categoria). Ci saranno anche attività commerciali, ma niente residenze.

L’ipotesi progettuale comprende, verso la Santarella, la creazione di hub della creatività. Novemila metri quadri dedicati alla cultura, alle start up anche a servizio della vicina università dell’Insubria.

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