Como, la benzina è alle stelle
I gestori: «Colpa dei petrolieri»

Alessio Butti deposita una interrogazione urgente. Daniela Maroni: «I prezzi alla pompa sono imposti dalle compagnie»

Carburanti a prezzi record, il caso di Como sotto la lente di ingrandimento: nella nostra città si registrano listini alla pompa che non trovano riscontri in altri capoluoghi della Lombardia, come è possibile verificare sul sito del ministero dello Sviluppo economico.

Un meccanismo ben noto agli automobilisti comaschi e denunciato più volte da La Provincia, che pagano un surplus per benzina e gasolio senza che nessuno sia stato finora in grado di fornire una spiegazione.

La reclama l’onorevole Alessio Butti, deputato comasco di Fratelli d’Italia, in una interrogazione urgente depositata ieri in commissione e indirizzata ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia e Finanze.

«Il quotidiano locale “La Provincia” ha promosso una inchiesta nella speranza di sollecitare una silente e per questo preoccupante Antitrust» scrive Butti che chiede «quali provvedimenti intenda assumere il governo», «se non sia ravvisabile, nella politica commerciale adottata dalle compagnie, un atteggiamento scorretto, illecito e lesivo delle più elementari regole di mercato» e «se non sia il caso di sollecitare, per le vie più opportune, un intervento dell’Antitrust e, se del caso, delle associazioni di categorie coinvolte».

«Di fatto le compagnie petrolifere impongono i prezzi che vogliono» dice Paolo Uniti, che in Confcommercio Milano si occupa appunto dei gestori delle pompe. «Agiscono su macrozone, e all’interno di quelle i prezzi appaiono allineati alla concorrenza. Non dico che è un cartello, ma il risultato ci si avvicina».

«I gestori possono poco - aggiunge Daniela Maroni, di Figisc Confcommercio - Hanno margini di guadagno ridotti e imposti dalle compagnie, che tutti i giorni consigliano il prezzo da esporre. Ma nei fatti non possono discostarsi da quella indicazione».

Un sistema che sconta le inefficienze di una rete distributiva tarato sulle vendite di carburanti prima della crisi. E i costi vengono scaricati in toto sugli automobilisti. Quelli di Como, in particolare.

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