Como, lago sporco
sotto gli occhi dei turisti

La rabbia dell’assessore Magatti: «L’autorità di Bacino non pulisce, noi paghiamo le conseguenze». Sacchetti, bottiglie e sterpaglie in piazza Cavour

«Il lago è sporco? Lo immagino. Ma è tutta colpa dell’Autorità di Bacino». Quello dell’assessore all’ambiente, Bruno Magatti, non è uno “scaricabarile”, ma uno sfogo anche rabbioso per una situazione che perdura da troppo tempo. Ieri la situazione era purtroppo sotto gli occhi di tutti. Soprattutto sotto gli occhi dei tantissimi turisti che, dopo aver riempito i parcheggi e gli autosili della convalle, hanno invaso il centro città e il lungolago, nella speranza di fare quattro passi in mezzo alle bellezze comasche approfittando delle temperature miti e di un sole caldo.

Il servizio di pulizia con il battello spazzino ceduto in comodato d’uso dall’Amministrazione provinciale al Comune di Como, servizio eseguito da Aprica, è stato ripristinato dalla fine di marzo e tuttora funziona regolarmente. Ma questo, purtroppo, non basta. «Me lo aspettavo, dopo il maltempo di questi giorni - ha commentato l’assessore Magatti - Ero certo che dopo la pioggia e successivamente con questo vento da nord, sarebbero arrivati a Como tutti i rifiuti. In pratica, con il nostro battello spazzino ci tocca fare tutto quello che dovrebbe ripulire l’Autorità di Bacino. E che non fa».

Magatti non ci sta ad assumersi responsabilità non sue. «Il nostro battello esce sempre - spiega - Chiaramente il vento ci ha portato tutta la sporcizia raccolta su questo ramo del lago di Como. Significa che questi non sono affatto i rifiuti che producono i comaschi, ma che arrivano da altre parti del lago. E i comaschi si devono anche accollare le spese di smaltimento di tutto quello che arriva fino a Como. Il tutto, solo perché nessuno intercetta questi rifiuti prima che arrivino da noi, dove non hanno poi una “via d’uscita”».

«Salvo all’amministrazione comasca - continua Magatti - A nessuno interessa questo problema. Se per esempio ci sono dei rifiuti nel lago a Torno, nessuno pulisce, perché tanto poi la corrente li porta a Como. Noi subiamo gli effetti del disinteresse degli altri. L’amministrazione provinciale ormai non esiste più. L’Autorità di Bacino si è fatta beffa di noi. E continua a farlo».

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