Como, ora sulla sosta è retromarcia
«Via il tetto di due ore al giorno»

Contestazioni dai colleghi di giunta del provvedimento sui parcheggi portato dall’assessore Bella. Anche da parte di chi la delibera l’ha approvata.

L’impossibilità di sostare per più di una volta al giorno nei parcheggi a ridosso della città murata, e con un tetto massimo di due ore, ha sollevato una serie di polemiche anche all’interno della stessa giunta di Palazzo Cernezzi. E siamo al paradosso. Ora anche chi ha approvato il provvedimento in giunta intende rivederlo: da più parti della maggioranza arriva una richiesta in tal senso rivolta all’assessore alla Viabilità Vincenzo Bella. Il punto cruciale è quello in cui, in alcune vie a ridosso della città murata, si consente un tempo massimo di stazionamento pari a due ore, previo inserimento del numero di targa nel parcometro e che non potrà ripetersi nell’arco della giornata. «Divieto penalizzante per residenti e cittadini» lo definisce la vicesindaco Alessandra Locatelli.

Elena Negretti, capodelegazione della civica del sindaco (a cui appartiene lo stesso Bella) parla di «errore». E dice: «Sicuramente si tratta di un refuso perché non è stata presentata così in giunta dal collega».

Parla della necessità di modifiche anche Marco Butti, capodelegazione di Fratelli d’Italia: «Se ci sono valutazioni poste per migliorare il provvedimento, non vedo perché non si debbano valutarle e accogliere. Credo sia quindi necessario ascoltare i suggerimenti e le critiche e rivedere la decisione».

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