Como, svoltare adesso si può
Bonus a 35 aree, tre anni per partire

Completato il censimento dei siti dismessi. La mappa andrà in Consiglio, poi le lettere ai proprietari: o saranno sistemate o demolite

Bonus volumetrici e agevolazioni per i proprietari di aree dismesse che decidono di riqualificare gli spazi e, contestualmente azzeramento dei benefit obbligo di demolizione per chi si mette in regola. Sono questi gli effetti dell’articolo 40 bis della legge regionale 18 dell’anno scorso su proprietà private inserite nel censimento obbligatorio che devono effettuare i Comuni.

Il dirigente del settore Urbanistica di Palazzo Cernezzi, Giuseppe Ruffo, già un anno fa aveva avviato la mappatura, area per area, ancora prima del dispositivo regionale, con l’intento di avere un quadro dettagliato delle zone interessate da piani di intervento o di quelle senza alcuna prospettiva futura.

Dal centro alla periferia

Le schede sono state aggiornate e comprendono 38 aree. Di queste la riqualificazione di tre è stata completata (si tratta dei supermercati realizzati a Monte Olimpino al posto dell’ex Oec e a Tavernola oltre all’ex Pastificio Castelli), per 14 è in corso, mentre per le altre (si va dalla ex Danzas fino a Muggiò) i piani sono scaduti e non ci sono iniziative in vista. I passaggi prevedono, come chiarisce il dirigente, che ci sia una delibera del consiglio comunale che includa gli spazi e gli immobili abbandonati da più di cinque anni. I privati, come prevede la legge «hanno tre anni di tempo - spiega Ruffo - per poter intervenire riqualificando gli spazi e beneficiando dei bonus sui diritti edificatori». In caso contrario il Comune può imporre l’abbattimento delle strutture.

Dal canto suo l’assessore all’Urbanistica ed Edilizia privata Marco Butti dice: «Il passaggio della recente legge regionale costituisce un aspetto importante perché offre opportunità ai privati per intervenire, anche in ambiti strategici, su aree dismesse. Ci sono già in corso progetti preliminari, alcuni dei quali sono in stadi avanzati, su aree che hanno la necessità di interventi immediati». E cita, ad esempio, «l’ex scalo merci (dove verrà realizzato un albergo con ristorante e parcheggi per gli autobus, ndr), Decathlon (in via Cecilio al posto dell’ex Como Gros, ndr), l’ex Mesa che ha visto l’avvio dei lavori (sempre in via Cecilio con residenze Aler e un supermercato a marchio Lidl, ndr) e la ex Chibro a Monte Olimpino».

Da Ponte Chiasso alla Ticosa

Tra i piani più grandi sotto la lente del Comune ci sono i due di Ponte Chiasso, ex Lechler ed ex Albarelli che porteranno qualcosa come 1.400 posti auto al quartiere oltre a un grande supermercato (Esselunga), altre medie strutture di vendita, una piazza pubblica e un ristorante oltre a nuova viabilità e a un collegamento diretto con la stazione di Chiasso. Inserita nel censimento anche l’area Ticosa, sulla quale il Comune ha da poco presentato un masterplan per la realizzazione di parcheggio, spazi pubblici, uffici e nuova viabilità.

«La nuova norma - conclude Butti - prevede una serie di bonus volumetrici che costituiscono indubbiamente un’opportunità per il privato. Noi costantemente siamo richiamati anche dalla prefettura che ci chiede aggiornamenti sulle aree dismesse per motivi legati alla sicurezza».

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