Comocalor, non è ancora finita
Il caldo torna ma non ovunque

Ancora disagi in tarda serata nelle palazzine di via Canturina - Risolta l’emergenza idrica, dopo la distribuzione di 2mila litri d’acqua

Como

Freddo e polemiche ad Albate dove, nonostante le continue rassicurazioni (in base alle quali la riattivazione del servizio è sempre atteso «entro sera») alle 20 di ieri i termosifoni creavano ancora qualche problema, dopo tre giorni di blocco totale. Da qualche parte gli impianti avevano ripreso a funzionare, da altre no, in un quadro piuttosto complicato dal fatto che la rete di Comocalor abbia evidenziato altri problemi, per fortuna non di una gravità tale da precludere di nuovo il servizio.

Ad Albate, nelle sei palazzine di piazza Tricolore più martoriate dal disservizio di questi giorni (circa 120 famiglie al freddo da martedì) soltanto tre, nella tarda serata, erano tornate a scaldarsi. Per le altre i residenti hanno dovuto attendere ancora. Al freddo anche diverse residenze di via Turati e Camerlata. Se tutto è andato come doveva, allora è possibile che l’acqua calda sia tornata questa notte. Meglio è andata ad altre zone del quartiere, come nel caso di via Regazzoni, in cui la temperatura delle abitazioni era tornata a salire già nel pomeriggio, oppure, di nuovo in Canturina, come nel caso del salone di Daniela Vaccaro, che fino a ieri mattina era costretta a fare la spola con il bar di Pino Maisto, che le consentiva di scaldare l’acqua per gli shampoo direttamente sui fornelli.

Inevitabile, visti i disagi, l’intervento della politica. «È importante sapere cosa è successo - ha commentato ieri il consigliere comunale del Pd Gabriele Guarisco, qui soprattutto in veste di albatese - È importante anche per evitare che si possa ripetere in futuro una simile situazione: il Comune di Como, che nomina i vertici della società, è titolato ad avere un chiarimento e ritengo che un confronto in commissione consiliare con Comocalor sia opportuno. Se l’interruzione del teleriscaldamento dovesse ancora continuare, il Comune, così come ha risposto insieme ai volontari di protezione civile per il guasto alla rete dell’acquedotto che si è verificato ieri (l’altroieri, ndr), dovrebbe valutare la possibilità di ospitare almeno le persone anziane in strutture riscaldate, ad esempio aprendo i centri civici nei quartieri interessati».

Se non altro l’emergenza innescata dall’ulteriore guasto sulla rete idrica di via Turati (ancora a senso unico alternato), è rientrata dopo poche ore, e in seguito alla mobilitazione della Protezione civile, i cui volontari, tra largo Silo e piazza d’Armi, hanno distribuito l’altra sera circa 2mila litri d’acqua potabile, servendo più o meno ottocento nuclei familiari.

Per avere un quadro definitivo dei disagi - per capire se davvero l’emergenza potrà considerarsi rientrata - ci sarà da aspettare fino a questa mattina. Poi lunedì, in via Stazzi, la “resa dei conti”. Andrea Bernasconi e Fabio Fidanza, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Comocalor hanno convocato gli organi di informazione, «sul tema del teleriscaldamento».

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