Coronavirus in Ticino
Assaggio di Fase Due
con assalto ai McDrive

Traffico paralizzato per la riapertura del ristorante take away. Intanto nel cantone decessi over 65 triplicati

Parrucchieri, centri estetici, negozi di giardinaggio e fai da te al lavoro anche ieri in Canton Ticino, dove lunedì sera - primo assaggio di “fase due” - sono stati letteralmente presi d’assalto i McDrive (molte le foto rimbalzate in rete in tutta la Svizzera) chiusi da metà marzo, con tanto di intervento della cantonale in un paio di situazioni per risolvere l’intricata matassa viabilistica. Tutto questo mentre l’Ufficio federale di Statistica ieri ha certificato che i decessi da Coronavirus degli over 65 in Canton Ticino sono stati addirittura tre volte superiori alla media.

Il Canton Ticino - queste le parole dell’Ufficio federale di Statistica - «è la regione svizzera più colpita. Già dal 9 marzo si è notato un aumento insolito della mortalità».

Sul fronte economico, ieri pomeriggio anche la Commissione Finanze del Consiglio degli Stati - la Camera alta del Parlamento svizzero - ha dato il via libera al credito da 55 miliardi di franchi a sostegno in primis delle piccole e medie imprese e di un’economia che dovrà fare i conti con un calo del Pil stimato al 6,7%. La scorsa settimana era toccato alla Commissione Finanze del Consiglio nazionale. In particolare 40 miliardi di franchi serviranno a garantire liquidità alle imprese. Si tratta comunque di un “credito d’impegno” che andrà restituito per a tassi d’interesse praticamente nulli (addirittura lo 0% sul primo anno).

In Canton Ticino ieri i casi di Coronavirus hanno raggiunto quota 3176 con 316 decessi, mentre a livello federale si sono attestati i casi sono ormai prossimi a quota 29 mila, con 1685 decessi. Ma quella di ieri è stata una giornata importante anche su un altro fronte, quello della discussa tassa di collegamento, che il Tribunale federale ha riabilitato tre anni e mezzo dopo il voto cantonale. Ieri, nel tardo pomeriggio, sull’argomento è intervenuto il sindacato Ocst, che sin da subito aveva espresso la propria contrarietà al balzello, che inevitabilmente andava e andrà a colpire soprattutto i lavoratori frontalieri. Ieri l’Ocst ha chiarito un aspetto importante di questa delicata vicenda. La decisione del Tribunale federale è arrivata nel bel mezzo dell’emergenza, con il Ticino alle prese con la chiusura di gran parte delle attività. «Molte aziende hanno fin da subito trattenuto un contributo per la tassa dalle buste paga dei dipendenti che usufruiscono di parcheggio - si legge nella nota -. L’entrata in vigore dovrà essere stabilita dal Consiglio di Stato. Tuttavia il consigliere di Stato, Claudio Zali, ha già chiarito che la tassa non sarà retroattiva e nemmeno pretesa in questo periodo di crisi. In questo delicato momento qualsiasi importo può risultare importante per i lavoratori. Le aziende restituiscano perciò quanto accantonato in questi anni».

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