Covid, altri 373 casi e un morto
E aumentano i malati in corsia

Circa metà dei nuovi positivi è vaccinata da più di 7 mesi - Una quarantina i pazienti tuttora ricoverati nei reparti del Sant’Anna

Como

La quarta ondata non è del tutto archiviata o forse sta crescendo un’ondata nuova.

Altri 373 positivi a Como, un decesso e i ricoverati negli ospedali che hanno smesso di diminuire. Il bollettino di ieri in Lombardia segna 5.501 contagi a fronte di 58.445 tamponi processati, vuol dire che un test su dieci ha dato esito positivo. Con oscillazioni e lentezza il tasso di positività cresce.

A Como, con 373 nuovi positivi, è da una settimana che la curva è di nuovo in salita quando invece stava scendendo da metà gennaio, superato il picco della quarta ondata.

L’incidenza dei contagi sulla popolazione residente, ogni 100mila abitanti, a Como è seconda sola alla metropoli di Milano, dove ieri sono stati tracciati altri 1.923 casi. Salgono anche Brescia (+599) e Varese (+493). Attenzione, la crescita è poca cosa, si tratta solo di un solo segnale in controtendenza. Qui l’aumento è di qualche punto percentuale, è vero però che in più parti d’Italia, da Trieste a Cosenza, i numeri sono parecchio significativi.

Più della metà dei nuovi positivi comaschi è composta da cittadini che hanno fatto sì la vaccinazione, ma che hanno ricevuto l’ultimo richiamo da più di sette mesi. Questo suggerisce che la copertura data dal vaccino ha una scadenza a breve termine, anche per la terza dose booster. Si ricorda non a caso che sono in corso le quarte dosi per i cittadini più fragili, i trapiantati e i pazienti chemioterapici. A proposito di pazienti i casi Covid al Sant’Anna, una quarantina, non calano più da una settimana e anche ieri sono rimasti stabili. L’Asst Lariana stava da oltre un mese lentamente tornando alla normalità. C’è un lieve incremento nell’area medica dei presidi lombardi, pochi posti letto occupati in più. Infine i decessi, 32 in tutta la Lombardia ieri di cui uno a Como, un numero non elevato, ma comunque superiore a quanto registrato negli ultimi giorni.

Come abbiamo ormai imparato i contagi sono solo la prima fase in una pandemia. Occorrerà capire se a questi nuovi contagi seguiranno o meno nuovi positivi con sintomi e una malattia tale da necessitare di un ricovero. Nella speranza la larga copertura vaccinale ci abbia messo al riparo.

A tal proposito è importante portare avanti le vaccinazioni pediatriche, al 35% tra i 5 e gli 11 anni e come detto fare le quarte dosi a chi ha le difese immunitarie più deboli, circa 7mila soggetti interessati nella nostra provincia.

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