Dai musei alle manifestazioni
Nuove tariffe: è tutto più caro

Nonostante la pandemia la giunta approva una sfilza di rincari - Aumentano i costi per l’affitto di sale destinate agli eventi, come a Villa Olmo

Como

La giunta ha approvato un aumento delle tariffe per i servizi culturali cittadini, il ritocco, si legge nella delibera, è giustificato dall’adeguamento dei costi dei biglietti d’ingresso «alle tariffe medie applicate dai musei presenti sul territorio regionale».

Certo con gli spazi mezzi chiusi, rimasti senza ristrutturazioni e dopo la lunga pandemia che ha martoriato il settore culturale il tempismo è discutibile. Comunque, per i musei civici il biglietto passa da quattro a cinque euro, per gruppi da due a tre come per i minori e gli over 70, dipendenti comunali e convenzionati.

Il cumulativo viene invece ridotto, da dieci a otto, il family pass invece sale da 10 a 12. Ci sono rincari di un euro anche per le attività didattiche, visite guidate e laboratori o mattinate animate. Sconto sui diritti di produzione per riviste e periodici che costavano 50 euro e dal 2022 ne costeranno 30.

I rincari più significativi riguardano innanzitutto Villa Olmo e il Casino nord in particolare. Le manifestazioni promosse da enti e associazioni da 250 euro salgono a 400 per la giornata intera, da 150 a 200 per la mezza giornata, la sera da 200 a 250 euro. Mentre congressi e convegni privati o commerciali da 600 per le ventiquattro ore passano a mille euro, per la mezza giornata da 350 a 500 e per la sera da 450 a 600. Nel 2020 un altro aumento aveva riguardato l’ingresso a musei e sale espositive.

Tornando agli spazi culturali, come è noto il Broletto ha da poco riaperto, anche come secondo spazio informativo alternativo all’infopoint di via Albertolli. Il Tempio Voltiano invece no, ma l’assessore Pierangelo Gervasoni a inizio mese ha detto che manca davvero poco alla riapertura delle porte del mausoleo, ciò nonostante il recente l’incidente della mongolfiera che ha danneggiato un pinnacolo. È vero però che sul Tempio le promesse si rincorrono da anni.

Poi c’è il Giovio che necessita di una lunga fase di progettazione, con accanto la Sala delle Orfanelle, che in teoria il prossimo anno ospiterà la mostra delle monete romane. Ma anche su questo punto le promesse si rincorrono e la sovrintendenza ha già fatto sapere che le monete non saranno esposte in altri luoghi prima di una definitiva riqualificazione della sala.

Restano in teoria spazi come il nuovo padiglione del mercato che enti pubblici e privati possono chiedere per organizzare eventi, a proprio carico. Per lo spazio Natta va avanti una progettazione per la riqualificazione, non per il restante palazzo sempre chiuso, come è chiuso San Pietro in Atrio. Anche questi ultimi due luoghi della cultura, a sentire l’amministrazione comunale, dovevano essere pronti mesi e mesi fa.

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