Delitto di Veniano, condanna definitiva
La Cassazione: giusti 14 anni di carcere

I giudici della Suprema corte chiudono la vicenda giudiziaria dell’omicidio del 2019. Un padre aveva ucciso con due coltellate un ragazzo di 25 anni, colpevole di averlo spruzzato

Colpevole. Di aver ucciso con due coltellate un ragazzo di 25 anni, per una lite scoppiata a causa di alcuni spruzzi d’acqua da una fontanella. La Corte di Cassazione mette il sigillo definitivo, dal punto di vista giudiziario, sulla tragedia del giugno 2019 quando, a Veniano, a margine della sagra del paese, un padre di famiglia ha tolto la vita a un giovane.

Gabriele Luraschi 50 anni di Fenegrò, dovrà dunque finire di scontare i 14 anni di carcere inflitti già in udienza preliminare a Como e confermati in appello, nonostante la Procura generale avesse dato il parere favorevole a un patteggiamento sotto i dieci anni.

Era una bella e calda sera di fine primavera. Nel parco pubblico le voci, le risate, la musica del Giugno Venianese.

Hans Junior Krupe aveva 25 anni. Padre di origini olandesi, madre spagnola, lui nato e cresciuto in provincia di Como. Si era allontanato dalla festa per andare a bere alla fontanella che si trova all’esterno degli spogliatoi del campo sportivo comunale, sul lato opposto rispetto all’area della sagra. Qualche manciata di minuti dopo le 22 anche Gabriele Luraschi si era allontanato, per far andare in bicicletta il figlio. Ed era seduto sui gradoni fuori dallo spogliatoio del centro sportivo, quando Hans ha aperto la fontanella dell’acqua.

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