Divieto di pesca a Como
La protesta dei pescatori

Una delegazione ha manifestato ai giardini a lago contro il nuovo regolamento comunale

Come largamente preannunciato, una delegazione di pescatori ha manifestato ieri ai giardini a lago contro il nuovo regolamento comunale, che impone il divieto di dedicarsi alla pesca durante il giorno e, soprattutto, in alcune “location” classiche. La delegazione che ieri è tornata a protestare (non sulla diga, inaccessibile per l’innalzamento delle acque del lago, ma ai giardini) ben rappresenta il gruppo di pescatori, una cinquantina in tutto, che gettano le loro lenze nel primo bacino. Il nuovo regolamento comunale - particolarmente attento alla cura del decoro e alla tutela del turismo - cancella di fatto una tradizione antica come la città, vietando la pesca dal molo di Sant’Agostino, dalla diga foranea, lungo la passeggiata di Villa Olmo. L’unica “finestra” nella quale sarebbe ancora consentita la pesca è quella notturna, cioè dalle 21 alle 8 del mattino con l’ora solare, cioè in inverno, e dalle 23 alle 7 con l’ora legale. È un dato di fatto che il nuovo regolamento cancella con un colpo di spugna una tradizione antica e radicata, che peraltro il tempo ha già contribuito ad affievolire, se è vero, come è vero, che fino a qualche anno fa la pratica della pesca dalle rive del primo bacino era molto diffusa, per esempio, anche tra i bambini, che oggi sono quasi completamente spariti. Se non cambieranno le regole, spariranno per sempre anche gli adulti, benchè la pesca dalle barche sia, almeno quella, ancora consentita.

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