Dormitorio, altri 37 posti
E si cerca un nuovo spazio

Como: ib via Sirtori a disposizione da ieri. Letti anche a Sant’Agata - Dialogo associazioni-Comune per una struttura che aiuti il reinserimento

Como

Ha aperto i battenti ieri sera il dormitorio invernale in via Sirtori, gestito dai volontari di “Vicini di strada”, rete che raggruppa 18 organizzazioni attive nel sostegno alle persone in condizione di grave marginalità.

A disposizione ci sono 37 letti (30 per gli uomini e 7 per le donne), in aggiunta ai 50 già predisposti tempo fa sotto il tendone allestito nel cortile del centro Cardinal Ferrari.

Sempre da ieri sera, quattro persone senza dimora hanno trovato ospitalità in un appartamento della parrocchia di Sant’Agata, all’interno della casa parrocchiale, grazie alla disponibilità della comunità pastorale che comprende le parrocchie di Sant’Agata, Sant’Orsola e Garzola. Una novità, quest’ultima, mentre ormai non lo è più il progetto “Emergenza freddo”, realtà consolidata e in grado di coinvolgere molti volontari (davvero numerose le adesioni giunte quest’anno agli organizzatori).

Con l’apertura del dormitorio in via Sirtori hanno lasciato i giacigli di fortuna alcuni senzatetto che trascorrevano la notte, finora, sotto i portici dell’ex chiesa di San Francesco (di fianco al tribunale) o sotto quelli del liceo Volta. Ieri si segnalava solo la presenza di una persona a San Francesco.

Intanto, prosegue la ricerca di uno spazio da adibire a ulteriore struttura per le persone in difficoltà, come richiesto dal consiglio comunale con una mozione votata di recente. La ricerca si sta rivelando più complicata del previsto, dal momento che il Comune ha fatto sapere di non avere immobili utilizzabili e si è rivolto ad altre realtà del territorio per sondarne la disponibilità.

Proprio nelle prossime ore si annuncia comunque qualche novità sul punto, visto che è stato fissato un vertice alla presenza dello stesso sindaco Mario Landriscina e delle più significative associazioni del territorio. L’idea non è quella di creare un dormitorio in senso stretto, quanto piuttosto una struttura in grado di aiutare le persone in difficoltà a inserirsi nuovamente nel mondo del lavoro e a recuperare una certa autonomia. Non un servizio di “bassa soglia” (vitto e alloggio), insomma. Si punta a costruire percorsi di accompagnamento che consentano agli interessato di ricostruirsi una vita, lasciandosi alle spalle la realtà della strada.

Nei prossimi giorni ne sapremo di più. Intanto gli stessi addetti ai lavori segnalano con soddisfazione la risposta generosa di tanti comaschi, pronti - come detto - a mettersi a disposizione per i turni in via Sirtori.

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