Effetto quarantena
Dai turisti inglesi
pioggia di disdette

Anche sul lago di Como prenotazioni annullate o spostate ad agosto a causa dell’ordinanza contro la variante Delta. Segnali positivi da Usa e Canada: basta il Green pass

Attesi per primi, gli Inglesi saranno gli ultimi, forse, tra i turisti che in questa stagione potranno raggiungere il centro Lago di Como, tra le destinazioni top per gli anglofoni. A maggio, quando la campagna vaccinale inglese viaggiava a un ritmo che doppiava gli altri paesi europei, era stata pronosticata il 17 maggio come data del “liberi tutti”, per gli inglesi si intende. Ora la situazione è capovolta: da oggi c’è l’obbligo di 5 giorni di quarantena per chi di loro volesse venire in Italia e al ritorno in Uk sono richiesti ulteriori 10 giorni di isolamento cautelare.

Doppio provvedimento

Un doppio provvedimento incrociato che ha provocato un effetto domino sulle prenotazioni. Annullate quelle di giugno, spostate ad agosto e settembre quelle di luglio, mentre in molti prenotano direttamente per l’estate del 22. Sentenziando così una stagione a metà per i grandi alberghi del centro lago di Como, con capienze, servizi e tariffe su misura per l’incoming dagli Usa, ancora poco, Australia e Nuova Zelanda, assente, e Gran Bretagna, sul quale erano appese le speranze se non di una ripresa, almeno di un pareggio. Deluse da venerdì.

A Menaggio il rinnovato edificio liberty del Grand Hotel Victoria segna il passo nelle prenotazioni.

«La clientela oltreoceano è in arrivo a rilento e per noi i viaggiatori dagli Usa sono un punto di riferimento - spiega Marco Montagnani general manager del Grand Hotel Victoria – molti da Uk hanno rinviato le prenotazioni a settembre ma la situazione pandemica sembra si vada ad aggravare. Il turismo di prossimità è possibile che possa calmierare, in parte, l’assenza dei clienti anglofoni, stiamo accogliendo tedeschi, svizzeri e italiani. Sono buone le prenotazioni del venerdì e del sabato, ma già la domenica e in settimana, con le eccezioni dei ponti, l’occupazione delle camere scende sensibilmente attorno al 35%».

Le disposizioni di entrambi i Paesi sono finalizzate alla tutela della salute e della sicurezza ma lo scompenso economico, considerati i tempi brevissimi di preavviso per le disdette, è considerevole. Lo scorso anno alcune strutture non aprirono per tutta l’estate perché le poche prenotazioni non avrebbero compensato i costi di gestione.

«Anche se non si potrà compensare completamente l’essenza degli ospiti extra Europa – conclude Marco Montagnani – certamente sarà possibile lavorare bene con il mercato di prossimità».

L’auspicio

Analogo il commento di Silvio Vettorello, general manager del Grand Hotel Tremezzo «se da una parte il mercato Uk subirà una battuta d’arresto, siamo invece fiduciosi in una nuova ripresa del mercato anglofono d’oltreoceano. Il “crollo” delle limitazioni fra Usa ed Ue fa ben sperare e segnali positivi hanno già iniziato ad arrivare. È sempre più evidente che il Lago di Como è diventato meta ambita non solo per i viaggiatori di lungo raggio ma anche per europei ed italiani».

Sul fronte opposto, a Bellagio, Luca Leoni titolare dell’Hotel Du Lac concorda con le disposizioni di sicurezza «perché i casi in Gran Bretagna sono in numero preoccupante e già le partenze erano bloccate per la quarantena imposta al rientro – spiega mentre accoglie due ospiti dalla California a dimostrazione che “eppure qualcuno si muove” – l’aspetto positivo è che sono stati tolti i Covid Free Flight, ora per viaggiare da Canada, Usa e Giappone serve solo il green pass e le linee aeree stanno riprendendo la programmazione dei voli. Ma parliamo di paesi che hanno una programmazione diversa da inglesi o europei che possono decidere di partire in pochi giorni. Dagli Usa si programmano le vacanze in Italia di anno in anno, ora quindi raccogliamo le prenotazioni per il 2022».

© RIPRODUZIONE RISERVATA