Enoc: «Giusto chiudere la Pediatria al Valduce. Pochi bimbi, investiamo su altro»

Il caso La procuratrice generale dell’ospedale di Como: «Conti solidi, ma è meglio dirottare altrove i fondi». L’Ats Insubria chiede però all’ospedale di via Dante di aprire un confronto: «Serve un’analisi»

Chiude la Pediatra del Valduce, e Mariella Enoc spiega: «Troppi pochi bambini». L’ospedale di via Dante Alighieri ha deciso di «sospendere temporaneamente» da agosto le attività del reparto di Pediatria che conta una ventina di posti letto. Il prossimo autunno verrà fatta una valutazione, ma è difficile che i pediatri tornino in servizio. L’Ats però ha chiesto di aprire un confronto.

«Abbiamo chiuso sostanzialmente perché non ci sono più bambini in reparto – spiega la procuratrice speciale del Valduce, Enoc – i piccoli pazienti che si rivolgono al nostro ospedale negli ultimi anni sono diminuiti in maniera costante e ora sono davvero troppo pochi per giustificare un simile impegno. Le risorse verranno spostate sulla terapia intensiva neonatale che è collegata al punto nascite. La nostra neonatologia infatti rimane ben salda al suo posto, gestisce ancora un alto numero di parti anche grazie alle sue capacità professionali. All’ospedale resta dunque un valore essenziale legato alla sua missione. Ma dobbiamo liberare risorse e spazi per potenziare altre attività che sono diventate prioritarie. Per esempio l’oncologia, la radioterapia interventistica o eccellenze come la riabilitazione di Villa Beretta. Oggi una Pediatria come quella del Valduce ha poco significato. Se non per disturbi lievi l’utenza si dirige verso i grandi centri dotati di tutte le specializzazioni come il vicino Sant’Anna».

Secondo Enoc, quindi, il Valduce ha fatto questa scelta non per fare fronte a delle difficoltà economiche. Il bilancio dell’ospedale è stato rimesso in sesto già anni fa. «I conti sono solidi – spiega ancora Enoc – ma la Pediatria ci faceva perdere cifre importanti. Meglio investire i soldi dove è davvero utile. A mio parere in una città delle dimensioni di Como due pediatrie vicine erano troppe». Il Valduce ha informato negli scorsi giorni l’Ats Insubria. L’ente sanitario responsabile della programmazione ospedaliera sul territorio ha chiesto all’ospedale di via Dante Alighieri di aprire una fase di confronto.

«L’Ats sta effettuando una analisi approfondita di quanto segnalato in via preliminare dalla direzione sanitaria dell’ospedale Valduce – spiega l’agenzia per la tutela delle salute in una nota - in merito a scelte di programmazione disposte nell’ambito dell’autonomia gestionale della struttura sanitaria. L’agenzia sta interagendo con la direzione generale dell’ospedale, dalla quale ha ottenuto disponibilità ad una riflessione congiunta su scelte di sistema diverse e più aderenti ai bisogni del territorio lariano. L’Ats intende verificare che quanto proposto non comprometta in maniera significativa l’adeguatezza dell’offerta sanitaria sul territorio di competenza in relazione al previsto periodo di attuazione». La risposta è burocratica e formale, ma in sostanza l’Ats ha chiesto al Valduce di dialogare per trovare soluzioni migliori e condivise.

Interpellata, invece, l’Asst Lariana l’ex azienda ospedaliera non ha fornito sul caso una posizione, anche se ora il peso dei servizi pediatrici della città ricade tutto sull’ospedale Sant’Anna.

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