Ex sanatorio, si prepara lo sgombero
Il questore: pronti a intervenire

Confermata l’intenzione di intervenire per allontanare i senzatetto dal padiglione G. B. Grassi - Degrado, abbandono, attività di spaccio: timori per l’ordine pubblico, sigillare gli ingressi non è bastato

Como

Non si sbilancia sui tempi ma conferma: «Siamo pronti allo sgombero».

Il questore di Como Giuseppe De Angelis si prepara a intervenire nell’ex padiglione “Grassi” di piazza Camerlata, l’ex sanatorio del vecchio ospedale Sant’Anna, grande compendio immobiliare ceduto quattro anni fa alla Cassa depositi e prestiti e da allora in stato di progressivo abbandono. «Faremo di più», risponde il questore a chi gli chiede se sia prevista quantomeno una intensificazione dei controlli, dopo le numerose e spaventate segnalazioni di residenti o semplici frequentatori di via Santa Brigida, più che una strada una sorta di mulattiera, sia pure lastricata, che da piazza Camerlata sale fino alla cascina Respaù, nel cuore della Spina Verde.

«Un’operazione di sgombero è in programma», dice il questore, ed è chiaro che lo è a maggior ragione di questi tempi, sull’onda delle emozioni suscitate dalla tragedia di Desirée, nel quartiere romano di San Lorenzo. Abbandono là, abbandono qui, a Camerlata, in questo grande compendio in cui da mesi si rifugiano decine e decine di senzatetto, per la maggior parte immigrati extracomunitari “sans papier”, senza documenti.

I residenti dicono che si spaccia, che al calar delle tenebre è tutto un viavai di gente che trasporta sacchetti della spesa e secchi colmi dell’acqua prelevata dalla fontana in piazza, e che è capitato che qualcuno sia stato pedinato, qualcuno aggredito, qualcuno addirittura rapinato (due settimane or sono, a un giovanotto straniero un gruppo di quattro, cinque extracomunitari aveva portato via 400 euro).

Da Roma, dalla sede centrale della Cassa Depositi e Prestiti, ente proprietario del compendio immobiliare, fanno sapere di essere in costante contatto con la questura, e di avere ben chiaro il quadro della situazione, anche se tentare di arginare la marea montante di stranieri in cerca di un riparo è impresa impossibile.

L’area del padiglione si estende tra le pendici del Baradello, il “recinto” del vecchio ospedale - dal quale lo separa proprio la via Santa Brigida - piazza Camerlata e via Varesina. C’era un sottopassaggio, prima della vendita alla Cassa depositi e prestiti, che collegava il G. B. Grassi con l’ospedale, oggi è chiuso, murato. Purtroppo la struttura è indifendibile. Nel senso che i tre cancelli carrai sono assicurati con una robusta catena e un altrettanto robusto lucchetto, ma la “porticina” dalla quale si accede allo stabile che un tempo ospitava il Servizio tossicodipendenze dell’Asl, è stata forzata, ed è aperta. L’ex Ser.t, all’interno del parco, è una sorta di dépendance dell’edificio principale. È da qui che si entra e si esce senza difficoltà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA