Focolaio alla Ca’ d’Industria
Rebbio, 46 ospiti positivi

Brutta sorpresa con l’ultima tornata di tamponi. Forse la variante inglese?

Como

Un focolaio alla Ca’ d’Industria, 46 positivi in una manciata di ore alla casa di riposo di Rebbio. Sono 46 gli anziani dell’Rsa cittadina trovati positivi al Covid sui 116 ospiti complessivi, questo è stato l’inatteso esito dopo una delle tornate di tamponi che vengono eseguite come routine. Due degli anziani positivi sono stati ricoverati in ospedale, mentre la quasi totalità al momento è asintomatica, mentre pochi ospiti hanno sintomi lievi. Tra i dipendenti ci sono dieci casi positivi in forze sempre alla struttura di Rebbio confinati in quarantena a casa.

Ha stupito soprattutto la rapidità della diffusione del virus. Nella prima come nella seconda ondata in genere le strutture per anziani hanno individuato un primo caso, poi poche unità e quindi solo dopo diversi giorni il contagio è riuscito ad estendersi. Questa volta invece negli ultimi giorni dell’anno la Rsa era “Covid free”.

Proprio la velocità della trasmissione fa pensare alla variante inglese, la mutazione del virus isolata oltre la Manica che ha una maggiore capacità di contagio. «Sì, ma sono solo ipotesi per i non addetti ai lavori, faremo a riguardo maggiori controlli – commenta Gianmarco Beccalli, presidente della Ca’ d’Industria – certo la notizia è brutta e preoccupante. Proprio ora che stanno per arrivare i primi vaccini anti Covid nelle Rsa. Non ci aspettavamo di venire di nuovo colpiti dopo settimane di relativa calma e quasi nessun caso in tutte le nostre strutture. L’attenzione qui è massima, di fatto salvo i saluti natalizi dai vetri non abbiamo riaperto alle visite dei parenti, nessuna festa di Natale che per intenderci possa aver lasciato uno spiraglio al virus. Facciamo tanti controlli e distanze e protezioni vengono garantite sempre». Non ci sono casi di positività a Le Camelie e nemmeno in via Brambilla. La struttura di Rebbio al contrario delle altre non era stata toccata dal contagio in primavera e nemmeno in autunno.

L’ovvia speranza della Ca’ d’Industria è che gli anziani ospiti trovati positivi conservino le loro buone condizioni di salute. Sono stati come da protocolli isolati e sono sotto l’osservazione del personale medico e sanitario. Stando agli ultimi bollettini diffusi dalla Regione all’inizio della settimana non risultavano nelle altre Rsa del Comasco riaccensioni di focolai.

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