Giardini vergogna
Bivacchi e degrado
non finiscono mai

Non solo i portici in centro storico Proteste anche per la gestione delle zone verdi

Complice il caldo afoso di questi giorni, sono in molti tra comaschi e turisti a decidere di passare qualche ora ai giardini a lago. Questa è un’altra delle zone della città colpita dal problema degrado: ieri pomeriggio c’erano una ventina di ragazzi “accampati” sulle panchine vicino alla vecchia locomotiva. Stazionano qui tutto il giorno.

La sera con il buio, anche a causa della scarsa illuminazione in tutta l’area (ed è questo un altro problema datato ma mai risolto ai giardini) si sono verificati episodi di violenza e spaccio di stupefacenti. Trapelano diffidenza e insicurezza tra i passanti: le panchine accanto al parco giochi per bambini rischiano di trasformarsi in un ghetto.

«I controlli delle forze dell’ordine sono molto frequenti negli ultimi tempi - riferisce Fabio Ferrara, barman del Pura Vida, il locale all’aperto situato di fianco al Tempio Voltiano -. Fanno bene a presidiare la zona. Per la verità qui davanti, sul prato di fronte al lago, i migranti sono diminuiti di numero. Penso però che si siano solo spostati più indietro. A noi capita di ricevere lamentele da alcuni clienti, spesso sono donne. Ci raccontano che mentre passeggiano si sentono urla, fischi. Per una ragazza sola immagino non sia una bella situazione».

Non sembra così infastidita Pavithra Thiranagama, titolare del bar Malibu di viale Fratelli Rosselli: «È vero, ci sono non pochi gruppi di ragazzi che vedo sempre qui davanti, seduti dall’altro lato della strada. Non sono sempre gli stessi, a volte mi accorgo di volti nuovi. Di frequente passano a chiedere un caffè o, ancora più spesso, ricariche del cellulare. Non credo siano persone maleducate, sono straniera anche io e posso capire il loro disagio. Secondo me dovrebbero cercarsi qualcosa da fare, un lavoro, una qualsiasi occupazione. Stare tutto il giorno a far niente non è piacevole per nessuno e diventa un invito alla criminalità».

In via Vittorio Veneto sempre ieri abbiamo riscontrato l’ormai presenza fissa del questuante che “aiuta” gli automobilisti a parcheggiare in cambio di una moneta o propone l’acquisto di portachiavi o piccoli gadget. Poco lontano, alla pista di go-kart, dormivano in tre. Spostandoci verso l’interno arriviamo nel parcheggio del Carrefour a lago. Anche questo è un punto critico, non tanto nel pomeriggio, quanto di sera e di notte. Qui i pericoli sono legati al fatto che fino alle 23 si possono acquistare alcolici. Le aiuole vengono usate per abbandonare vetri rotti, cartacce, plastica.

«Forse un problema di igiene c’è - è la riflessione di Pietro Di Luciano - Si vede passando a piedi per i giardini. Io sono di Rebbio, da noi si è avviato un vero programma di reinserimento nella società per i ragazzi emarginati, soprattutto immigrati. Andrebbe proposto anche in centro città, per togliere qualcuno dalla strada ed evitare che contribuisca a creare degrado bisogna dargli le possibilità per impegnarsi in modo attivo. Le politiche del troppo rigore a matrice leghista hanno perso su tutta la linea».

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