Giornata della Memoria
«Dobbiamo ricordare
per capire il mondo di oggi»

Bruno Segre ha parlato agli studenti in Biblioteca a Como

«O si riesce a dare un senso alla memoria, oppure non serve a niente. La memoria serve a capire il mondo che stiamo vivendo, non solo a ricordare il passato».

È un messaggio di speranza quello che lo studioso e scrittore di origini ebraiche Bruno Segre ieri ha voluto dare agli studenti di Como durante l’incontro organizzato in biblioteca, in collaborazione con l’Istituto tecnico economico Caio Plinio Secondo, in occasione della Giornata della Memoria. Una occasione per ricordare non solo la sua esperienza di bambino costretto a vivere nascosto per lunghi mesi per sfuggire alle rappresaglie, ma anche per raccontare le testimonianze di chi, dall’altra parte del fronte, ha negli anni successivi alla Shoa cercato di ricostruirne l’orrore.

Ecco quindi il racconto dell’incontro con Gottfried Wagner, pronipote del grande musicista, che dopo aver scoperto il ruolo che la sua famiglia ebbe nell’ascesa di Hitler fondò il progetto “Post holocaust dialogue” per far dialogare gli eredi di vittime e carnefici.«Il dialogo è ancora difficile - spiega Bruno Segre - soprattutto in Italia, e questo perché i figli delle vittime e quelli dei carnefici per molto tempo non hanno saputo niente della Shoa, per motivi simili ma opposti tra loro. All’interno delle famiglie si è taciuto». Ecco perché raccontare serve, ed il compito della memoria è dare alle nuove generazioni gli strumenti per opporsi a nuovi orrori.

Tra le altre iniziative per la Giornata della Memoria anche quella in Comune dove sono intervenuti, tra gli altri, Ines Figini, ex deportata nel campo di sterminio di Auschwitz e Renzo Pigni in rappresentanza dell’Anpi.

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