Giunta regionale
Fermi a rischio

Assessorato in bilico nonostante le oltre 8mila preferenze raccolte: già “blindati” 4 nomi di Forza Italia. Il sottosegretario uscente entrerà solo se gli azzurri avranno 5 assessori. Per la Lega Turba oppure una donna

Nonostante il record di voti personale (per la precisione 8.657 preferenze) e la quasi certezza della vigilia, per Alessandro Fermi, sottosegretario uscente, il posto in giunta è a rischio.

I bene informati dei palazzi milanesi raccontano infatti che se la giunta di Attilio Fontana (al momento non si è ancora espresso pubblicamente sulla composizione dell’esecutivo) dovesse replicare, nei numeri, quella di Maroni, il numero di partenza è 14. A quel punto bisognerebbe definire i rapporti con gli alleati: 8/9 assessori al Carroccio, 4/5 a Forza Italia e uno a Fratelli d’Italia (scontato il ritorno di Viviana Beccalossi). E la differenza tra 4 o 5 assessori azzurri è il dettaglio che, molto probabilmente, determinerà l’ingresso o meno del comasco Fermi.

Il motivo? I conti sono presto fatti. Quattro sono, secondo indiscrezioni, i posti già “blindati” per i forzisti: certo il rientro di Giulio Gallera (che ha ottenuto, tra l’altro il maggior numero di preferenze a livello regionale, oltre 11mila) come pure quello di Fabrizio Sala (già vicepresidente di Maroni). Ci sarebbero poi la milanese Silvia Sardone e il bresciano Alessandro Mattinzoli, uomo di fiducia della coordinatrice regionale Mariastella Gelmini. Ecco quindi che Fermi resterebbe clamorosamente escluso. Se invece a Forza Italia andranno cinque assessorati, ad ottenere un posto sarebbe proprio il comasco.

Intanto la Lega fa pressing per portare un comasco in giunta. «Faremo di tutto - commenta il commissario provinciale del Carroccio Laura Santin - perché Como sia rappresentata in giunta. Turba? È il nome che noi sosteniamo, in quanto figura adatta. È il più votato ed ha esperienza amministrativa alle spalle». I nodi da sciogliere, sono però tanti -

Ecco perché a Milano si parla di un possibile ingresso comasco, ma in rosa. Soluzione che garantirebbe anche il numero di assessori donne, come prevede la legge. Pochissimi gli elementi che trapelano: si vocifera di una donna, non candidata, comasca...

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