Gori: «Traglio come me, può fare bene»
«Un sindaco-imprenditore è l’ideale»

Il primo cittadino di Bergamo ieri in città per sostenere il candidato alle primarie. «Anch’io all’inizio ero guardato con diffidenza. Ma saper guidare un’azienda ti aiuta moltissimo»

Como

Un renziano della prima ora, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, si schiera con Maurizio Traglio, l’imprenditore in corsa alle primarie del centrosinistra (previsti un gazebo in piazza Duomo il 25 marzo e 13 seggi sul territorio comunale il 26 marzo) al pari di Marcello Iantorno, Gioacchino Favara, Mario Forlano e Vittorio Mottola.

Gori è arrivato ieri pomeriggio in città per partecipare a un incontro pubblico con Traglio, in piazza Roma. Dopo un breve tour tra piazza Verdi e il Duomo, il primo cittadino di Bergamo ha spiegato le ragioni della sua scelta: «Con Maurizio ci siamo incrociati in una delle nostre “vite precedenti” e di recente ci siamo rivisti, mi ha chiesto un consiglio e l’ho spronato a scendere in campo - ha detto a La Provincia - Gli ho spiegato che all’inizio non è facile accreditarsi con un mondo che magari guarda a un imprenditore con diffidenza, per riuscirci è fondamentale accorciare la distanza con le persone, farsi conoscere dai cittadini. C’è chi parla di un nome calato dall’alto, estraneo al centrosinistra? Mi pare che abbia fatto solo un’esperienza con la lista di Oscar Giannino, il profilo è quello riformista e liberale, coerente con un Pd che ha ampliato gli orizzonti. Nelle città c’è bisogno di persone pragmatiche, che ascoltano e traducono in fatti concreti le istanze dei cittadini. Bisogna usare bene i pochi soldi che ci sono e saperne trovare altri dialogando con i privati».

Davanti a un centinaio di persone, Gori ha poi aggiunto: «Ho accettato volentieri l’invito di Luca Gaffuri (consigliere regionale del Pd, ndr) e di Maurizio Traglio. Perché stimo Maurizio e l’ho incoraggiato, io sono sindaco da tre anni e sono molto felice di farlo. Nel 2012 venni qui in campagna elettorale per Mario Lucini e poi siamo diventati amici, lo apprezzo, ha lavorato bene. Ora a Como serve un po’ più di slancio, di imprenditorialità. Credo che il profilo di Traglio sia quello giusto, abbiamo tante affinità. Ha girato il mondo, cosa che può aiutare anche per far crescere il turismo. E poi un bravo capo azienda sa che è fondamentale la scelta della squadra, da solo non fai nulla. Io ho provato a portare in Comune l’esperienza da imprenditore e ha funzionato molto bene: nel Pd le sfumature non mancano, mai lo sappiamo bene (ride, ndr) e nella mia giunta ci sono tutte, ma abbiamo sempre mantenuto la compattezza. Anche perché ci siamo cementati grazie al lavoro fatto preventivamente sul programma, tutti insieme. È fondamentale».

«Tutti i mesi - ha concluso - partecipiamo a gruppi di lavoro su alcuni temi con gli amministratori di Brescia, Cremona e Mantova, non hanno senso i campanilismi. Spero che possa aggiungersi tra qualche mese anche Como con Traglio».

Marcello Iantorno, uno degli sfidanti di Traglio, con una nota ha polemizzato sulla presenza di Gori: «Non mi spiego come sia possibile che un’autorevole figura istituzionale, esponente del Pd, avverta l’esigenza di supportare a Como un candidato che non aderisce al Pd. Chissà, magari con la sua abilità nel comunicare è riuscito a convincerlo a iscriversi al partito...».

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