Grate a San Francesco, no anche da Fratelli d’Italia. E la Caritas: «Prevalga il dialogo»

Il dibattito in città Continua a far discutere la proposta del sindaco Rapinese, già bocciata da architetti ed ex Soprintendente

Anche il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia boccia la decisione del Comune di posizionare un cancello per blindare i portici dell’ex chiesa di San Francesco. «A nostro avviso si tratterebbe di un tentativo di nascondere la polvere sotto al tappeto - spiega il gruppo in una nota - Chi utilizza, in maniera impropria chiaramente, il porticato, dove andrà? Verosimilmente sotto un altro portico, magari il Broletto? O in qualche area privata dove risulterebbe anche più difficoltoso uno sgombero? Sicuramente è utile intervenire su quell’area, infatti spesso riceviamo solleciti in questo senso da parte di cittadini, esasperati da una situazione che si protrae da troppo tempo, però va necessariamente trovata prima una soluzione per chi utilizza, ribadiamo, in maniera impropria, la zona».

«La sola chiusura - si legge ancora - comporterebbe un semplice spostamento del problema da una parte all’altra. Prima di chiudere si dovrebbe pensare a trovare un’alternativa, che sia la realizzazione di una vera area per la pratica dello skateboard o una soluzione per la gestione dei senza fissa dimora». Il segretario cittadino della Lega, Ivan Noseda, invece scrive: «Il Comune ha deciso di attuare la mozione Lega e riteniamo che il posizionamento di grate o cancelli in luoghi particolari della città possa concorrere a tutelare beni architettonici e spazi pubblici (come a Roma i Portici della Galleria Alberto Sordi) o privati, per esempio i sagrati o le scalinate delle chiese. È necessario scoraggiare i bivacchi soprattutto per non dover rivivere situazioni di estremo degrado e insicurezza ricorrendo poi a sgomberi forzati».

Interviene anche il direttore della Caritas diocesana Rossano Breda: «Non vorrei veder vincere la logica del fastidio su quella del dialogo. Chiudere significa evitare che uno spazio venga usato, da tutti. E’ un bene valorizzare il portico, rispettarne l’arte e l’architettura. Nessuno giustifica gli skaters che rovinano i gradini, di contro però occorre dare uno spazio a questi ragazzi. Noi siamo per il confronto. Anche sui temi dell’emarginazione, per i quali tanto ci siamo impegnati in città, offrendo soluzioni reali. Non sempre siamo stati ascoltati. Purtroppo in questo momento storico sembra più facile erigere dei muri invece che aprire le porte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA