I periti demoliscono il viadotto
«Opera pericolosa e fatta male»

«Tutti colpevoli: Comune, progettisti, ditta costruttrice, direttori dei lavori e collaudatori»

Un’opera «potenzialmente molto pericolosa», costruita con una sequenza impressionante di «errori macroscopici», modificata negli anni con varianti in gran parte inesistenti o, comunque, sparite dagli atti e di cui, oggi, è difficile ricostruire la storia stessa.

La perizia conclusiva depositata dai consulenti del Tribunale, al termine di un lunghissimo lavoro di accertamento sul viadotto dei Lavatoi, conferma le prime accuse mosse nella bozza depositata lo scorso anno. E cioè che l’opera viabilistica più importante realizzata dal Comune di Como nell’ultimo quarto di secolo pare essere il prodotto disastroso di superficialità imbarazzanti, per non dire peggio.

Ne hanno per tutti, i consulenti del Tribunale: con il Comune di Como - ovvero l’ente che ha promosso l’accertamento tecnico preventivo per chiedere, eventualmente, i danni ai responsabili delle pessime condizioni del ponte tra Oltrecolle e Canturina - colpevole di inadempienze», «omessi controlli», «disordine documentale», con i progettisti, con l’impresa che ha eseguito i lavori, con il collaudatore statico.

L’intera esistenza del viadotto dei Lavatoi, secondo i periti (gli ingegneri Bernardino Chiaia e Fabrizio Mario Vinardi) è macchiata da superficialità, errori, leggerezze inaccettabili. Al punto che, ad oggi, secondo gli esperti del Tribunale per rendere nuovamente il ponte sicuro bisogna provvedere alla «sostituzione di tutti gli apparecchi di appoggio» tra piloni e campate, ma anche il ricalcolo e la riverifica di fondazioni, piloni, appoggi e travi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA