Il cardinale dopo la tragedia di Cutro: «Accogliere chi viene da lontano»

Il messaggio Le parole del vescovo durante il pellegrinaggio a Piacenza per San Scalabri - «Possiamo imparare da lui e fare la nostra parte aprendo le braccia a fratelli e sorelle»

Como

«Dobbiamo accogliere i nostri fratelli e le nostre sorelle venuti da lontano».

Questo è il messaggio del cardinale Oscar Cantoni sulle orme di San Giovanni Battista Scalabrini, il sacerdote dei migranti originario di Como. Un messaggio che vuole arrivare alle coscienze dopo l’ennesimo tragico naufragio avvenuto questa volta nelle acque crotonesi.

La diocesi di Como ha portato sabato 150 pellegrini a Piacenza, nella chiesa dove l’apostolo del catechismo Scalabrini ha a lungo operato e dove ancora oggi sono custodite le sue spoglie.

«Questo pellegrinaggio è una grazia perché ci ha permesso di vedere dal vivo l’opera di padre Scalabrini - ecco la riflessione offerta da monsignor Cantoni a Il Settimanale della Diocesi – Un’opera internazionale che ha portato gli scalabriniani in tutto il mondo per aiutare il prossimo. Quel che mi ha colpito in particolare è come è stato rappresentato il dramma delle persone che sono partite, senza sapere come e dove si sarebbero poi installate. Il punto è che certi drammi di oggi sembrano uguali a quelli di ieri. Quindi ho molto pensato con amarezza a tutte le situazioni negative che stanno avvenendo. Soprattutto ai morti in mare».

Il naufragio

Inutile ricordare il naufragio di Cutro, in Calabria. Domenica scorsa hanno perso la vita almeno settanta persone, tra cui molti bambini, in viaggio su un barcone che è affondato. Mancano però all’appello altri trenta, quaranta migranti, il bilancio delle vittime è destinato ad aggravarsi

«Non sono numeri, sono persone» queste le parole riecheggiate poi nella cattedrale di Crotone durante l’omelia. Secondo Cantoni guardando a questo dramma e alla figura di Scalabrini anche noi comaschi siamo chiamati a fare la nostra parte.

«Dobbiamo essere pieni di gioia perché dalla nostra diocesi è partito un figlio che ha dato tanto – ha detto ancora il Cardinale – che ha dato movimento a queste opere. Pensiamo allora che anche noi come lui possiamo fare la nostra parte. Non tanto per mandare altri fedeli verso terre lontane in soccorso di chi ha bisogno. Ma imparando ad accogliere coloro che vengono qui dalle terra lontane e che sono nostri fratelli e nostre sorelle». Un richiamo quindi all’accoglienza.

Il catechismo

In ultimo secondo Cantoni la chiesa oggi deve prendere esempio da padre Scalabrini anche sul tema del catechismo, di cui il santo è stato apostolo. «Oggi è importante riformulare la vita cristiana e metterla per iscritto – ha spiegato sempre il Cardinale con un linguaggio e dei segni che siano attuali e comprensibili». I pellegrini comaschi sono stati accolti durante la loro visita dal presule di Piacenza monsignor Adriano Cevolotto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA