Il cardinale: «La sanità non è profitto, ma la cura del malato»

L’omelia al Sant’Anna Monsignor Oscar Cantoni ha celebrato la messa in ospedale in occasione della Giornata del malato

Il vescovo di Como celebra la giornata mondiale del malato, e lo fa con un’omelia carica di significato ed emozioni durante la messa officiata all’ospedale Sant’Anna. Dopo il «ringraziamento a tutti gli operatori che si impegnano diligentemente nell’assistenza medica a vari livelli di competenze e di responsabilità, in un ministero, quindi, che impegna operatori sanitari e sociali, sacerdoti e volontari, nonostante le difficoltà e le urgenze di vario genere che si presentano e che sono note», il cardinale ha voluto richiamare il senso vero del ruolo della sanità pubblica: «Al centro delle attenzioni e delle cure non può essere il profitto, ma i malati che si susseguono, considerati tutti preziosi, con la medesima dignità, non classificati perciò come numeri, o semplici casi, ma chiamati per nome, considerati alla luce di una storia personale, originale e unica alle spalle; tutti, come noi, accolti e riconosciuti nella loro fragilità e debolezza».

Il vescovo di Como è poi tornato a parlare della necessità di includere: «Quando ci sentiamo deboli e fragili, che abbiamo bisogno della presenza amorevole di familiari, di volontari che si impegnano a fare in modo che i malati non si sentano abbandonati e soli. Occorre che persone amiche possano prendersene cura, capaci di attenzione compassionevole, a imitazione dello stesso stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza. È uno stile che vuole interrompere il pericolo dell’indifferenza e dello scarto, di chi pensa di avanzare come se non avesse a che fare con sorelle e fratelli. Non possiamo permetterci di edificare una società fondata sull’ esclusione, ma sul tanto auspicato “bene comune”».

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