Il dibattito de La Provincia
«Chi ha sbagliato resterà fuori»

La serata al Teatro Sociale con il confronto tra i candidati sindaco di Como: La polemica sugli “incandidabili”: «No a chi ha votato Ticosa e paratie» Landriscina conferma: «Veronelli non avrà incarichi»

Dalle grandi questioni irrisolte al futuro di Como: di fronte a un teatro Sociale gremito, gli sfidanti per la poltrona di sindaco si sono confrontati, pungolati dalle domande del direttore Diego Minonzio e del capo redattore centrale Francesco Angelini, su progetti, idee e scelte per i prossimi cinque anni d’amministrazione della città.

Non sono mancate alcune sorprese, come domande specifiche, a risposta secca, per vagliare la preparazione dei candidati su alcuni argomenti specifici di Como.

Sul palco, per il dibattito organizzato dal nostro giornale, erano presenti sei candidati sindaci: Fabio Aleotti (Movimento 5 Stelle), Celeste Grossi (La Prossima Como), Mario Landriscina (Lega Nord, Fratelli d’Italia, Insieme per Landriscina, Forza Italia), Alessandro Rapinese (Rapinese sindaco), Francesco Scopelliti (Como Futura, Giovane Como) e Maurizio Traglio (Svolta Civica per Como, Ecologisti e reti civiche, Pd). Assente Bruno Magatti: il candidato di Civitas, tramite una nota, ha comunicato che erano venute meno le condizioni per accettare l’invito a partecipare all’incontro promosso dal giornale

Ha tenuto banco la questione, denunciata dall’editoriale del direttore Minonzio e dagli articoli degli ultimi giorni, su chi, in lizza per le comunali del prossimo 11 giugno (due per la poltrona di sindaco, quattro per un posto in consiglio), è stato assessore in giunte precedenti che hanno creato o non risolto due questioni cruciali come paratie e Ticosa.

Landriscina, candidato del centrodestra, ha spiegato come faccia un lavoro che non perdona sulle responsabilità: «Ho idee molto chiare su chi ha avuto incarichi di governo. Non ci sarà, credo serva un rinnovamento. Devo dire con grande soddisfazione che nessun mi ha chiesto niente. I patti sono chiari: la scelta di candidare chi ha portato un contributo in passato è stata dei partiti, e ne rispetto l’autonomia». E ha confermato, stimolato dalla domanda di Angelini, che in caso di vittoria Anna Veronelli non sarà in giunta.

Il servizio completo nell’edizione del 30 maggio de La Provincia

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