Il nuovo progetto Ticosa
riassume decenni di idee
Rotatoria, tunnel e mille parcheggi

La proposta comunale riassume decenni di idee. Sopra la strada una grande piazza pubblica e verde

L’area Ticosa, dal 1982 ad oggi, ha visto decine di progetti rimasti solo sulla carta. Dall’avveniristico acquario di acqua dolce al maxi parco giochi, dal piano con residenze e negozi all’incubatore di imprese, dal parco urbano al solo enorme parcheggio e ancora dalle residenze in housing sociale con spazio alle imprese fino alla porta turistico-culturale. E questo vale anche per le soluzioni viabilistiche.

Il progetto presentato mercoledì sera all’Ance dall’assessore all’Urbanistica Marco Butti e dal dirigente Giuseppe Ruffo con il sindaco Mario Landriscina, come ha fatto notare a margine più di esponente del mondo dell’impresa presente, è una sintesi di buona parte di quelli che si sono susseguiti negli anni. Sono stati scartati quelli più estremi e riviste molte delle proposte, ma nel piano che verrà ora analizzato da tutte le diverse componenti della città si ritrovano molte delle istanze.

Nel dettaglio proprio partendo dalla viabilità la soluzione individuata è quella di una strada seminterrata da creare senza effettuare scavi, ma sfruttando la differenza di altezze che intercorre tra via Regina e l’attuale via Grandi. Un modello cosiddetto “in trincea” che vedrebbe al di sopra un ampio spazio pubblico con una piazza, fontane e verde. Il tunnel sbucherebbe all’altezza di viale Roosevelt, dove verrebbe realizzata una grossa rotatoria che consentirebbe il collegamento con l’attuale tracciato della tangenziale.

Nel comparto culturale, da circa 9mila metri quadrati, viene rispolverata l’ipotesi di trasferire il museo della Seta in modo da dare a uno dei simboli di como una collocazione decisamente più visibile e di pregio rispetto all’attuale. Viene aggiunta la creazione dell’hub creativo con incubatore d’impresa, così come già presente nel piano Ratti degli anni Novanta, ma anche nel recentissimo progetto di Officina Como e spazi a servizio dell’università (con auditorium). La Santarella verrebbe completamente ristrutturata.

Non è mai mancato in nessuna delle ipotesi degli ultimi decenni la destinazione di una porzione dell’area ai parcheggi: il piano della giunta Landriscina prevede un migliaio di posti auto interrati in un autosilo a ridosso del cimitero a cui si aggiungono 220 posti a raso sulla copertura circondati da verde e un’ulteriore quota di posti al di sotto degli edifici destinati al nuovo Comune e ad altri servizi pubblici. Le palazzine verrebbero realizzate in continuità con gli edifici esistenti, ma avranno altezze tali da non oscurare il cannocchiale visivo sulla basilica di Sant’Abbondio.

Infine spazio anche a diverse zone verdi, come aveva chiesto a più riprese chi aveva proposto la creazione di un parco pubblico. Il maxi polmone verde cittadino diventerà il San Martino secondo l’idea di città dell’amministrazione, mentre in Ticosa il verde sarà la prima porta di accesso all’area per chi arriva dalla Napoleona.

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