Il Pd all’attacco di Rapinese: solo promesse e “sparate”, i problemi della città restano

Politica Ad appena un mese dall’elezione del nuovo sindaco, il consigliere comunale Dem di Como Legnani presenta il conto al primo cittadino

È passato poco più di un mese dall’elezione di Alessandro Rapinese a sindaco di Como e il Partito Democratico cittadino presenta già il conto alla nuova amministrazione. Con un’accusa chiara: le «sparate della campagna elettorale» tali sarebbero rimaste, «mentre restano i problemi della città».

«Era lo scorso maggio quando l’allora candidato sindaco, Alessandro Rapinese, prometteva una variazione di bilancio per spostare i 9 milioni di euro destinati al project financing per la riapertura della piscina di Muggiò. La promessa era chiara, le tempistiche anche: entro dieci giorni dall’inizio del mandato. Oggi siamo a circa un mese dal ballottaggio e gli equilibri di bilancio sono stati verificati e approvati nella settimana appena passata. Era l’occasione utile per mantenere la promessa data, entro i tempi, ma della variazione di bilancio per riaprire la piscina di Muggiò nemmeno l’ombra» le parole del consigliere comunale del Partito Democratico, Stefano Legnani.

«Una volta che i riflettori della campagna elettorale si spengono rimane la complessità nell’amministrare una città come Como. Complessità che in 13 anni di consiglio comunale, dai banchi dell’opposizione, dovrebbero essere chiare. Invece vediamo che molte delle promesse della campagna e del programma di Rapinese stanno svanendo - via del Doss, via Anzani, il bando rifiuti, ora la piscina. Dopo le “sparate” rimangono i problemi seri, complessi, che riguardano la vita quotidiana dei cittadini e che meritano delle risposte adeguate, non dei ripieghi “tecnici” men che meno delle giravolte improvvise. In altre parole: una promessa è una promessa».

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