Il regalo per la città è un palco sul lago
«Grande occasione, da non perdere»

Unindustria valuta di donare al capoluogo una piattaforma galleggiante per eventi e concerti - Coro di consensi: «Sarebbe un progetto straordinario»

Como

Una piattaforma galleggiante per organizzare spettacoli ed eventi direttamente sull’acqua. È questo il regalo che Unindustria vorrebbe fare alla città per festeggiare il suo centenario. L’idea è stata presentata dai vertici dell’associazione tra cui il direttore Antonello Regazzoni al sindaco Mario Landriscina (che, da quanto si apprende, ha chiesto di approfondire più soluzioni), ma anche al primo cittadino di Cernobbio Matteo Monti. Tra le ipotesi per la collocazione del palco mobile (si parla di un investimento non inferiore ai 200mila euro) c’è lo spazio tra l’hangar e Villa Olmo, ma anche Villa Erba.

Un regalo (non è ancora stato definita la necessità di un contributo comunale, che potrebbe però attingere alla tassa di soggiorno che porta qualcosa come 1,2 milioni di euro nelle casse di Palazzo Cernezzi) che viene definito da diversi esponenti del mondo culturale comasco come «un’occasione da non sprecare». «Da tempo si riflette su una possibile valorizzazione ulteriore del lago come luogo e spazio d arte e di cultura, vedi l’esempio Christo sul lago d’Iseo, le isole a Mantova o il palco di Bregenz, che è un esempio incredibile - commenta Barbara Minghetti, anima del Teatro Sociale e attualmente anche consigliere comunale di opposizione - Auspicherei, se ci fosse l’opportunità di parlare finalmente di un palco sull’acqua, di pensarlo come spazio per un territorio e per uno sviluppo del turismo culturale che consideri insieme il primo bacino di Como senza divisioni tra città e, anzi, anche magari unendo i due laghi data la nuova composizione del territorio con l’unificazione delle Camere di Commercio».

Parla di occasione «straordinaria» Franco Brenna, presidente della commissione Cultura ed esponente della lista civica del sindaco. «Avevo proposto anch’io qualcosa di simile in Tremezzina, per lo specchio d’acqua davanti a Campo. Per Como sarebbe qualcosa di straordinario - dice - e penso al primo bacino, davanti a Villa Olmo che garantirebbe anche lo spazio per il pubblico». Brenna ricorda la «finale di “Giochi senza frontiere”, che si tenne proprio in quello specchio d’acqua». Sottolinea che «il bacino tra l’hangar e Villa Olmo si presta meravigliosamente per fare qualcosa di simile a Bregenz, anzi migliore poiché là il lago è piatto e non c’è lo spettacolo delle montagne attorno. Villa Olmo, il chilometro della conoscenza, i giardini rimessi a nuovo e penso che poi toccherà anche all’interno. Un’occasione che la città deve cogliere, con una visione trasversale al di sopra delle singole convinzioni».

Brenna conclude dicendo che «si potrebbe sfruttare da maggio a ottobre, di giorno e di sera e darebbe a Como una dimensione europea». L’architetto Attilio Terragni aveva presentato un progetto con le “aureole” galleggianti già alla passata amministrazione e poi lo aveva riproposto a Landriscina. «Queste cose - commenta - vanno sempre sostenute. Da anni avevo proposto le isole galleggianti tra il Tempio Voltiano e il monumento ai Caduti. La cosa affascinante è quella di utilizzare le strutture in zone diverse, con luci ed emozioni differenti, anche per camminare sull’acqua». E ancora: «Dipende tutto dalla qualità del progetto, si deve creare un landmark per la città e bisogna che ci sia la volontà di realizzarlo. Fondamentale è costruire una cosa bella e affascinante, su cui si possa realizzare qualsiasi evento. Se una cosa è bella si può fare qualsiasi spettacolo».

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