In arrivo 20mila multe arretrate
Due mesi di tempo per pagare

Il Comune deve incassare circa 4,5 milioni di euro per contravvenzioni stradali. Pronta anche una seconda tranche di 30mila avvisi. Ecco come fare per evitare altre more

Sono state recapitati in questi giorni nelle case di migliaia di automobilisti comaschi e non comaschi circa 20mila avvisi bonari concernenti altrettante multe, violazioni del Codice della strada, comminate tra il 2016 e il 2017 da agenti della polizia locale.

Calcolando che, in media, le sanzioni di questa tranche di avvisi - comprensivi di more e interessi - valgono circa 80 euro ciascuna, allora anche i conti si fanno piuttosto in fretta: il Comune batte cassa per cira un milione e 600mila euro. Siamo solo all’inizio, però. Perché - sempre secondo quanto trapelato da palazzo - a questo primo blocco di avvisi bonari, che danno tempo ai ritardatari di saldare senza ulteriori more entro il mese di ottobre, se ne aggiungerà quest’autunno un secondo, con ulteriori 30mila avvisi, che portano il credito vantato dall’amministrazione oltre i 3 milioni di euro, una cifra davvero importante.

Non tutti i soldi - sempre che i debitori estinguano sollecitamente - finiranno però nei “forzieri” del Comune. Il quadro della situazione è, a grandi linee, quello di cui si dibatté anche in commissione bilancio lo scorso autunno, quando il ragioniere capo Raffaele Buononato fornì un po’ di numeri utili a far “digerire” ai consiglieri una variazione di bilancio già approvata dalla giunta, costretta a portare le spese dei costi di bonifica dai precedenti 850mila all’attuale milione e 300mila euro.

Era la somma che serviva a liquidare la società incaricata della riscossione, cifra che all’epoca del dibattito in commissione parve sproporzionata rispetto al saldo che, dedotte le spese, sarebbe finito in tasca all’amministrazione. Resta il fatto che le multe rappresentino ancora una voce importante per le entrate del Comune.

Da incassare ci sono ancora circa 4,5 milioni, con una percentuale di riscossione entro i termini ferma generalmente tra il 40 e il 45%, di poco superiore alla media del resto del Nord Italia (tra il 35 e il 40%).

Comunque: gli avvisi, come detto, sono di natura “bonaria”. Concedono due mesi di tempo per regolare la propria posizione pagando, prima della cosiddetta iscrizione a ruolo. Dopodiché nessuno farà più sconti.

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