In Italia strade piene di buche
In Ticino 44 milioni per guidare sul velluto

Uno stanziamento “monstre” del governo di Bellinzona prevede la trasformazione di tutte le strade dei Comuni del cantone tramite la posa di “pavimentazione fonoassorbente” che consentirà «di migliorare la qualità della vita dei cittadini»

Mentre al di qua del confine si scava (è proprio il caso di dirlo) tra le pieghe dei bilanci comunali per racimolare qualche migliaio di euro da destinare alla voce “rattoppi buche stradali”, presenti in gran numero sulle arterie comasche anche lontano da temporali e fenomeni particolarmente intensi, in Canton Ticino - a tre settimane dalle elezioni cantonali - stanno iniziando i lavori per “silenziare le strade”.

E per fare ciò il Governo di Bellinzona ha stanziato nelle ultime ore qualcosa come 50 milioni di franchi, al cambio di venerdì 44 milioni di euro. Ad di là dell’iniziale stupore che potrebbe suscitare la notizia in chi, come i comaschi, è abituato a guidare sobbalzando sui rattoppi delle strade, vale davvero la pena raccontare cosa prevede questa ambiziosa iniziativa, diffusa con grande enfasi dal ministro leghista Claudio Zali. Il Governo di Bellinzona vigila su poco più di mille chilometri di strade cantonali, molte delle quali peraltro registrano quotidianamente una presenza massiccia di auto e mezzi condotti da lavoratori frontalieri (62 mila quelli impiegati in Ticino).

E così, si è deciso di passare all’azione, prevedendo sulle tratte che attraversano ben 72 Comuni ticinesi la posa di “pavimentazione fonoassorbente”. Questo consentirà «di migliorare la qualità della vita dei cittadini», ha annunciato Claudio Zali. Annuncio fatto con il prezioso conforto dei numeri e con l’autorevole parere del capo dell’Ufficio prevenzione dei rumori, il cui responsabile risponde al nome di Ennio Malorgio.

Al termine dei lavori, ha fatto sapere Bellinzona, «il 30% della popolazione e il 32% delle abitazioni non saranno più esposte a valori superiori alla norma», mentre una volta posato e collaudato l’asfalto fonoassorbente per l’80% della popolazione ticinese (i residenti del Cantone di confine sono poco più di 350mila) cesserà definitivamente “l’allarme rumore” generato da tratti ammalorati di pavimentazione stradale o meglio da tratti di strade cantonali in cui resiste ancora la vecchia pavimentazione. Dunque, proprio per arrivare ad un risultato rapido ed efficace, il Governo ha messo sul tavolo 50 milioni di franchi, che - secondo quanto si è appreso - rappresentano la prima tranche di un progetto ad ampio raggio che necessita di ben 150 milioni di franchi.

Nell’occasione, Claudio Zali non ha mancato di lanciare una frecciata a Berna che da un lato «chiede di procedere in tempi stretti ad interventi di risanamento fonico», e dall’altro stanzia risorse ridotte al lumicino, quantificabili in appena 2 milioni e mezzo di franchi. Sempre il ministro leghista - attraverso la struttura tecnica del Dipartimento del Territorio - ha fatto sapere che «i lavori verranno effettuati di notte per limitare al minimo i disagi».

Notizia di servizio, questa, importante anche per i nostri lavoratori frontalieri. Niente a che vedere, dunque, con quanto accaduto lo scorso maggio al di qua del confine, lungo la statale Regina Dir, quando l’Anas ha dato corso a lavori di riasfaltatura tra Carlazzo e Porlezza in pieno giorno e con la statale chiusa tra Argegno e Colonno causa frana.

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