Inquinata e con poche ciclabili
Ambiente, bocciatura per Como

Analisi della Camera di commercio sulla città, poche note positive Ogni cento abitanti 63 automobili. E il Comune non fornisce i dati sugli alberi

Como

Male sull’aria, bene sulla raccolta rifiuti a porta a porta, alberi non pervenuti. Le contraddizioni sono protagoniste a Como nell’analisi della Camera di commercio sul rapporto di Legambiente “Ecosistema urbano 2018”.

I risultati, secondo il Circolo “Angelo Vassallo” devono spronare al cambiamento. Primo fra tutti, il potenziamento delle piste ciclabili e del trasporto pubblico. Ma anche sull’acqua servono segnali, in particolare sulla rete fognaria.

Nella classifica generale Como si trova alla sessantaduesima posizione. Migliorando leggermente, di quattro posti. Ma è tra le lombarde più indietro: peggio hanno fatto solo Lecco e (soprattutto) Monza.

Sul fronte dell’aria il responso è senza appello: si trova cioè nella zona classificata “scarsa”, male peraltro in questo caso in gran parte condiviso con le altre province della regione. Per quanto riguarda il biossido d’azoto è addirittura terzultima a livello nazionale. Per l’azoto, invece, va meglio anche se non è proprio un cielo sereno. Como mostra 54 giorni di superamento della media mobile sulle 8 ore di 120 microgrammi al metro cubo ed è quindi - osserva l’ente camerale - il secondo capoluogo lombardo, dopo Sondrio. Questo nonostante le condizioni sfavorevoli, visto che i rilievi montani frenano il rapido ricambio dell’aria in assenza di vento. Niente salti di gioia, però, si anticipava, perché le cose sono peggiorate: nel 2016 erano 37 i giorni rilevati. E ancora, per le polvere sottili Pm25 con 27 microgrammi per metro cubo (nel 2017 erano 24), si trova in quarantunesima posizione. In peggioramento anche le Pm10: 70 giorni di sforamento, oltre il limite dei 35 della normativa.

Per fortuna c’è l’acqua, o quasi. Sui consumi ci si trova in buona posizione con 185,1 litri pro-capite al giorno e anche meglio per quanto concerne le dispersioni idriche, tra le più contenute. Sulla capacità di depurazione cambia la musica, in quanto si raggiunge solo il 90% della popolazione.

Meglio i rifiuti, con la raccolta che viene definita buona. Como ha 475 chili di rifiuti per abitante all’anno (l’anno scorso 466), il che significa il ventiseiesimo posto su 88. Invece, con il 72,1% dei rifiuti raccolti attraverso la differenziata, ecco che fa tredici nella classifica nazionale (l’anno scorso era il 66%). In questa maniera si porta a casa un dato più virtuoso rispetto alla media nazionale e persino all’obiettivo di legge fissato per il 2012.

Un capitolo a sé la mobilità: bene i 75 viaggi pro capite all’anno e i 28 chilometri vettura per abitante sempre all’anno. Ma per gli incidenti ci sono 69 feriti ogni 10mila abitanti. Sotto la media nazionale per le piste ciclabili, ha 63 auto immatricolate per 100 abitanti. Undicesima nelle isole pedonali, non ha comunicato il numero di alberi (ha 69 metri quadrati di verde fruibile per abitante).

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