Lago a secco e smog alle stelle: l’effetto di siccità e inquinamento sulla salute

L’allarme Qualità dell’aria pessima, il medico conferma: «Primi problemi anche negli ospedali». Cresce la richiesta d’acqua in pianura, atteso nei prossimi giorni un peggioramento del meteo

Colpa della mancanza di pioggia da giorni l’attenzione è puntata sul lago in secca e sul perdurante stato di siccità. Ma senza precipitazioni, ormai da giorni anche la qualità dell’aria ha raggiunto livelli preoccupanti.

In quanto a qualità dell’aria la mappa della Regione Lombardia, fatta eccezione per le aree montane, è tutta colorata di rosso se si va a guardare il particolato sottile che respiriamo. A Como in particolare il pm2.5 - più fine rispetto al più “celebre” pm10 -, è sopra alla media consentita dalle normative da una decina di giorni. I dati annui non dovrebbero superare i 25 microgrammi per metro cubo d’aria, ma da metà febbraio a Como siamo sempre sopra ai 30 microgrammi, con punte pari a 37. Arpa Lombardia descrive come «scarso» lo stato di salute dell’aria che circola in città. Ieri e oggi a Como come in tutta la pianura Padana le condizioni climatiche sono favorevoli all’accumulo degli inquinanti. Alcuni territori hanno anche fatto scattare nei giorni scorsi i primi provvedimenti anti smog che però, come sempre, sortiscono pochi effetti.

Gli effetti sulla salute

«Dopo settimane di smog in acuto vediamo i primi problemi negli ambulatori e nei reparti di pronto soccorso – spiega Claudio Sorino, pneumologo dell’Asst Lariana – con patologie come l’asma, la bronchite, la broncopneumopatia cronica ostruttiva che si riacutizzano anche per colpa degli inquinanti».

Lo smog generato dal traffico e dagli impianti di riscaldamento ha un effetto infiammatorio e irritante. La mancanza di pioggia e di umidità non fa che amplificare la secchezza. «Nel lungo periodo però le particelle inquinanti più sottili possono dare anche problemi sistemici – spiega sempre il medico -, perché penetrano in profondità e una volta in circolazione raggiungono qualsiasi distretto corporeo. Gli effetti includono malattie cardiovascolari, per esempio angina e infarto, oppure cerebrali compreso l’ictus, mentre nel tempo aumentano il rischio di patologie cronico degenerative e tumorali».

I bambini, gli anziani e i soggetti fragili sono i soggetti in assoluto più vulnerabili e maggiormente a rischio per questo genere di malattie.

Sparita la neve

L’idratazione è consigliata a maggior ragione in momenti come questi. Momenti storici di vera siccità, basti guardare di livello del lago di Como, da mesi in crisi dopo una delle estate più secche che le statistiche ricordino. Più voci, dagli ambientalisti agli agricoltori, hanno denunciato il rischio desertificazioni. E del resto sulle Alpi rispetto ad un anno fa la neve è diminuita del 53%, la portata dell’Adda è sempre inferiore rispetto all’acqua che corre a valle dal lago di Como. Le dighe stanno cercando di regolare un difficile equilibrio, ma a valle la richiesta di acqua cresce con il passare delle settimane. La speranza è tutta riposta nelle nubi, tra domani e dopo domani sono attesi i primi rovesci.

Ma secondo i climatologi servono due mesi primaverili davvero molto piovosi per sperare di poter cambiare gli scenari, prima della prossima estate.

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