Lazzago, nuove caldaie al camping che doveva già essere chiuso. E ora gli ospiti sperano di restare

Il caso Doveva cessare l’attività per ordine del Comune. Oggi ci vivono una quarantina di ospiti

Sembrerebbe migliorare la situazione al camping “No stress” di via Cecilio, a Lazzago, il campeggio per il quale a fine gennaio il Comune aveva emesso un provvedimento di sospensione dell’attività in seguito all’incidente che per poco non era costato la vita a uno degli ospiti della struttura, intossicato dal monossido. In questi giorni i gestori starebbero ultimando i lavori per l’adeguamento degli impianti di riscaldamento, vale a dire delle caldaie che servono le “casette”, finite nel mirino proprio in seguito all’incidente di gennaio.

Il ripristino degli impianti di riscaldamento che permettono anche di avere acqua calda corrente, è un’ottima notizia per la quarantina di ospiti tuttora alloggiati nei bungalow, nonostante il provvedimento dell’amministrazione, che non aveva avuto alcun seguito pratico, nell’impossibilità di procedere a un vero e proprio sgombero forzato e soprattutto nell’impossibilità di fornire agli attuali inquilini soluzioni abitative alternative. Ora si vedrà cosa accadrà nei prossimi giorni, ma la sensazione è quella che l’ammodernamento degli impianti sia il viatico per una soluzione indolore.

Al camping “No stress”, come noto ormai da tempo, alloggiano decine di persone che non sono nelle condizioni di potersi permettere soluzioni residenziali migliori, o che non sono nelle condizioni di trovarne, magari perché assunte con contratto di lavoro a tempo determinato che, notoriamente, non fornisce le garanzie richieste per stipulare un contratto d’affitto.

Alcuni sono anche ex senzatetto che, una volta fuori di qui, si ritroverebbero di nuovo in strada, non essendo l’ente pubblico nelle condizioni di poter garantire un numero sufficiente di posti letto al coperto.

Il gas non è, comunque, il solo problema. Nell’ordinanza a suo tempo emessa per la sospensione dell’attività, e quindi per la chiusura, il Comune faceva riferimento anche al fatto che il camping non avesse le autorizzazioni per rimanere aperto tutto l’anno, e che avrebbe dovuto limitare la sua ospitalità al periodo compreso tra i mesi di aprile e ottobre. Non solo: risultò che i gestori attuali non erano, e non sono, i titolari dell’autorizzazione a suo tempo rilasciata dal Comune (autorizzazione risalente al 2009). Gli attuali sarebbero subentrati ai precedenti senza che nessuno ne avesse fatto menzione al Comune.

© RIPRODUZIONE RISERVATA