Le vaccinazioni? Anche in farmacia
Ma servirà almeno un mese

Accordi sottoscritti, ci sono però i corsi da completare - Attesa per Johnson&Johnson, che arriverà il 16: «È un tipo di vaccino più facile da conservare»

Como

Le farmacie non sono ancora pronte per vaccinare, lo saranno, forse, a fine aprile.

Il 25 gennaio la Regione Lombardia ha siglato un accordo per effettuare nelle farmacie la vaccinazione anti Covid. Lunedì il Governo ha sottoscritto un nuovo via libera con le associazioni di categoria con lo stesso scopo. Prima di partire, però, è necessario reclutare i vaccinatori o di formare i farmacisti per somministrare e gestire le dosi. Servono poi spazi adatti, percorsi separati, ma soprattutto la disponibilità effettiva di siero da inoculare. A tal proposito si guarda all’arrivo del vaccino di Johnson&Johnson che dovrebbe sbarcare in Italia dal 16 aprile.

«Noi stiamo completando i corsi per i farmacisti vaccinatori – spiega Attilio Marcantonio, presidente di FederFarma Como – la parte teorica si è già conclusa, quella pratica finirà intorno alla metà mese. La speranza è iniziare quindi verso fine aprile, quando in Italia arriverà il vaccino della Johnson&Johnson che può essere conservato con facilità anche nei nostri normali frigo ed ha il grande vantaggio di essere monodose, non ha bisogno di richiami. Questo non vuol dire che tutte le farmacie aderiranno. Servono infatti spazi idonei, anche per l’osservazione dei cittadini vaccinati che segue per un quarto d’ora alla somministrazione del vaccino. Ma in special modo dobbiamo capire bene come gestire le eventuali reazioni avverse. In farmacia abbiamo sì l’adrenalina, ma sono comunque eventi per i quali serve attrezzarsi con rigore».

A tal proposito il ministero della Salute ha previsto la presenza in farmacia di un addetto al primo soccorso. Non di un medico, in nome della non commistione delle diverse professioni sanitarie all’interno delle farmacie, come pure degli ambulatori, a garanzia dei cittadini. I medici nei prossimi mesi saranno poi in forze negli hub vaccinali per condurre le fasi massive ora in partenza. Comunque, spiegano i farmacisti, organizzarsi per fare le vaccinazioni non è impossibile.

Sono 18 le farmacie comasche che già oggi sono in grado di fare i tamponi rapidi per il mondo scolastico e in solvenza. Le misure di sicurezza come le distanze e i percorsi separati con dei sospetti positivi non sono meno rigidi a loro parere di quelli da attuare per inoculare le dosi. C’è anche la possibilità di allestire spazi esterni alle farmacie con dei gazebo servissero più metri quadrati. Quanto alle tutele sarà obbligatorio per vaccinati e vaccinatori indossare le mascherine Ffp2 e i luoghi di certo dovranno essere opportunamente arieggiati. Del resto altre regioni italiane, per esempio la Liguria, si stanno così muovendo.

La remunerazione riconosciuta alle farmacie per ogni iniezioni è pari a 6 euro. L’Ordine dei farmacisti di Como, come ha già fatto la Federazione italiana dell’ordine dei farmacisti, sottolinea che la possibilità di vaccinare in farmacia ci allineerebbe ad altre nazioni dove questo servizio è già realtà, come ad esempio la Francia ed l’Inghilterra. S. Bac.

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