Lo smog comasco spaventa gli svizzeri
«Bus gratis ai frontalieri senz’auto»

Rimbalzano oltre confine gli esiti dello studio che correla inquinamento e malattie

Lo smog comasco mette in allerta anche il sempre attento (alle polveri sottili e non solo) Canton Ticino. Ora che lo studio pubblicato sull’International Journal of Cardiology - frutto di un lavoro d’equipe dei reparti di Cardiologia e Neurologia degli ospedali Sant’Anna e Valduce - ha evidenziato una diretta correlazione tra inquinamento atmosferico, infarti e ictus, oltreconfine si studiano già le prime contromisure.

È il sempre informato sito ticinonews.ch a dare ampio risalto al lungo articolo de “La Provincia”, facendo notare come «lo smog comasco non si fermi in dogana». Da qui la proposta, avanzata (sempre attraverso ticinonews) dall’oncologo Franco Cavalli. «Bisogna avere il coraggio di prendere misure impopolari - ha spiegato Cavalli -. Ad esempio il trasporto pubblico gratuito potrebbe non essere un’eccezione, ma la regola». Ed ecco la prima misura da adottare ovvero «offrire trasporti gratuiti ai frontalieri che rinunciano ad usare la macchina».

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