Locatelli e la crisi di governo
«Dai grillini “no” a tutto: basta»

Il ministro Locatelli: «Giusto staccare la spina». «Nessun calcolo elettorale. Alleanze? Deciderà Matteo»

Il 10 luglio viene nominata - a sorpresa - ministro della Disabilità e della Famiglia. Trenta giorni dopo il leader del suo partito e vicepremier decide di mettere fine all'esperienza di Governo. Ma la comasca Alessandra Locatelli, capace di passare in due anni dalla segreteria cittadina della Lega fino al ministero - passando per i ruoli di vicesindaco e deputato - non si scompone. Fiducia assoluta in «Matteo» e il sorriso dei giorni migliori.

Glissa sulla polemica delle ultime ore legata alle parole di Salvini che si è detto deciso a chiedere «pieni poteri» agli italiani («sarà il nostro candidato premier - taglia corto Locatelli - e starà in mezzo alla gente come sempre, perché quella è la sua forza») e si augura «elezioni al più presto». «Una mossa fatta guardando ai sondaggi, per capitalizzare il consenso? Niente affatto - replica il ministro - Nelle ultime settimane quelli che erano punti di vista diversi con i 5 Stelle sono diventati ostacoli per le politiche che volevamo portare avanti. In particolare il voto contro la Tav e le divisioni sulla riforma della giustizia hanno pesato. Come in un matrimonio, quando si litiga, non si trovano più punti di contatto e viene meno anche il rispetto, si stacca la spina».

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