Lungo viale Innocenzo
Due km disseminati di buche

Anche l’arteria a scorrimento veloce presenta numerosi pericoli

Il campionario è vario: buche, rattoppi vecchi e nuovi, fratture e venature nell’asfalto, tombini infossati e marciapiedi rotti. La tangenziale di Como, pur non essendo di sicuro una delle strade messe peggio in città - ci sono infatti anche buoni tratti senza alcun segno - presenta però, come altre zone, alcune problematiche legate al manto stradale.

Lunga circa due chilometri - andando in direzione San Rocco, dall’ultimo attraversamento pedonale di viale Masia fino a via Grandi – è una delle principali direttrici percorse da automobilisti e motociclisti, e non mancano situazioni in grado di creare pericolo per chi usa la strada.

Cominciando dall’inizio del nostro percorso, nella zona delle strisce pedonali in viale Masia, si trovano piccole buche e tombini capaci di creare salti nell’asfalto, con il rischio per auto, moto e biciclette d’incappare negli affossamenti. Lungo tutto il percorso, non mancano fratture nel manto e rattoppi vecchi e nuovi, tanto da dare una tonalità cromatica di grigio differente.

Per quanto riguarda il marciapiede, all’altezza della Ticosa, in due punti differenti e molto lunghi, il fondo risulta disconnesso e impossibile da percorrere senza dover, per forza, scendere in strada. Lì i sanpietrini sono in buona parte tutti fuori dalla loro sede, mostrando sotto il fondo di terra e creando un effetto disordinato, oltre a essere “off limits” per chi volesse passarci munito di passeggino o carrozzina.

Il reportage e le foto sul quotidiano in edicola oggi, domenica 27 agosto

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