Lungolago, riapertura parziale entro primavera. Ma c’è una nuova grana: i parapetti storici non sono abbastanza

Il cantiere A disposizione al momento circa 120 metri sul totale degli oltre 700 necessari per tutta la passeggiata. Per realizzare i nuovi uguali agli originali servirà tempo

Tra un paio di mesi riaprirà il primo tratto della nuova passeggiata a lago, tra piazza Cavour e Sant’Agostino, ma molto probabilmente al posto di una parte dei parapetti storici ci saranno delle barriere provvisorie. Il motivo? A disposizione ci sono circa 120 metri rimossi negli anni scorsi e poi riposizionati in parte dalla Regione dopo il restauro nell’estate del 2017 per la riapertura parziale in attesa della ripresa dei lavori. Ma, viste le modifiche alla linea di costa della passeggiata e il maxi ampliamento e tenendo anche conto che prima molti punti (scale, accessi al lago) erano “scoperti”, non sono sufficienti a coprire tutto il lungolago, da Sant’Agostino fino ai giardini a lago (la stima è di circa 700 metri complessivi).

Non inseriti nell’appalto

Ecco perché era stata prevista l’integrazione delle protezioni storiche con altre, identiche, ma di nuova realizzazione. I parapetti non erano stati inseriti nel contratto di appalto dei lavori di riqualificazione, iniziati nell’estate del 2020 e che si concluderanno completamente nella primavera del 2024 (con un anno di ritardo rispetto a quanto previsto, a causa dei rallentamenti legati al Covid e di problematiche riscontrate con l’infissione delle palancole tra la darsena e piazza Cavour che avevano richiesto modifiche in corso d’opera) e la produzione, da quanto si apprende non è ancora stata avviata a causa dei costi schizzati alle stelle dei materiali e della necessità di avere un quadro preciso delle parti mancanti.

Per la creazione dei nuovi parapetti è infatti necessario prima produrre lo stampo e poi procedere con le lavorazioni che richiederanno tempistiche non brevi. Questo per dire che nel frattempo, dopo aver riposizionato tutti i parapetti storici restaurati, che però non arriveranno a coprire tutta la porzione di lungolago fino a piazza Cavour, dovranno essere vagliate soluzioni provvisorie aggiuntive. La Regione sembra comunque intenzionata a mettere delle protezioni, anche se di natura provvisoria, ma dovranno ovviamente essere compatibili con la pavimentazione: impensabile, infatti, fare dei fori nel porfido solo per un’installazione di breve durata. Altra soluzione avrebbe potuto essere lasciare il lungolago senza protezioni, almeno per il momento, come a Venezia o in diversi punti del Garda (solo per fare degli esempi), ma vista anche la profondità del lago di Como l’idea sembra poco praticabile.

Lungo tutta la costa

La certezza, che viene confermata anche da Milano, è che i parapetti storici originali e quelli “fotocopia” saranno messi su tutto il lungolago e che i fondi necessari ci sono. Tutto sta nel capire la tempistica che, come detto, non sarà allineata con le prime riaperture.

Già nel progetto regionale era stato chiarito che «lo storico parapetto a timoni è uno degli elementi più caratteristici del lungolago di Como, ripreso in tantissime fotografie e ritratti. Il parapetto storico non era installato lungo l’intero sviluppo del lungolago, ma piuttosto concentrato sul Lungo Lario Trento, fino alla vecchia biglietteria della navigazione. In occasione dei lavori per la realizzazione della vasca B, quella già completata, quasi tutto il parapetto storico è stato smontato e sottoposto ad un intervento di recupero. Il manufatto in ghisa e ferro mostrava infatti gli effetti del tempo». I manufatti erano stati posizionati, come detto, nell’estate del 2017. Adesso servirà produrre le “copie”.

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