Maesani si dimette da capogruppo
«Sui migranti non posso tacere»

Polemica con i vertici di Forza Italia che impongono il silenzio per evitare divisioni interne

«Da una parte c’è l’ordine del partito, che mi impone il silenzio stampa su questo tema, sull’altro piatto della bilancia ci sono i miei principi». Sui principi Patrizia Maesani non fa passi indietro e così ieri ha deciso di dimettersi da capogruppo di Fratelli d’Italia. Resta in consiglio comunale («e non lascio il partito, se non vado bene mi caccino», scandisce).

Ad accendere la miccia, che ha poi spinto al passo indietro Maesani (già assessore con Alberto Botta, tornata a Palazzo Cernezzi l’anno scorso), è stata la presa di posizione del principale esponente comasco di Fratelli d’Italia, Alessio Butti, sulla questione del centro migranti di via Regina e più in generale del sostegno alle persone che vivono in una condizione di grave marginalità.

Temi da sempre molto cari a Maesani, impegnata anche come volontaria per aiutare i meno fortunati. «Sono assolutamente d’accordo - dice - con la posizione espressa da Butti nell’intervista al vostro giornale (aveva chiesto di mantenere aperto il centro e di utilizzarlo per i senzatetto, ndr) e credo anch’io che la politica del governo Renzi sia stata scellerata. Ma rivendico il diritto di potermi esprimere, quindi tolgo dall’imbarazzo il partito e non farò più il capogruppo se per rivestire questo ruolo devo fare un passo indietro rispetto alle mie convinzioni. Perché è stato imposto il silenzio stampa? Non so, mi risulta che la maggioranza del partito la pensi come me sul tema, altri hanno certamente opinioni diverse».

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