Mense, mamme infuriate
in marcia sul palazzo

La privatizzazione dei pasti per i ragazzi. Oggi la protesta approda in Comune

Como

Tra mamme preoccupate per «un peggioramento del servizio», papà che invitano invece a «mettere il Comune alla prova», sindacati sul piede di guerra per i 40 posti di lavoro che saranno persi, su una cosa tutti quanti concordano (seppur molto lo fanno sottovoce): sarà quasi impossibile convincere il Comune a far dietrofront sulla chiusura delle tre cucine scolastiche e sul bando che, dal prossimo anno, delegherà ai privati il compito di sfamare 2.500 studenti delle scuole comunali cittadine.

Oggi, sul fronte delle iniziative di protesta contro il piano dell’amministrazione, succedono due cose. Da un lato parte una raccolta firme «per chiedere al sindaco la convocazione dell’assemblea sulla refezione scolastica», dall’altro i sindacati organizzano, per questo pomeriggio alle 18, un presidio a Palazzo Cernezzi di insegnanti, lavoratori e genitori, in occasione della convocazione della commissione consiliare III che si occupa - tra l’altro - di istruzione e cultura. Si prevede la presenza di un’ottantina di persone, che saranno in Comune per chiedere un ripensamento all’esternalizzazione del 62% dei pasti per i bambini delle scuole cittadine. Progetto confermato dopo l’annunciata decisione di chiudere le cucine di via Fiume, di via Alciato e di via Nicolodi a Breccia, che comporterà anche il mancato rinnovo del contratto di lavoro per una quarantina di lavoratori.

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